Di Ciuenlai

PERUGIA - Gli annunci di “Attila” Cardinali, erano precisi e rassicuranti. La conferenza dei servizi ha detto si e, vicino al Quattrotorri di Ellera, spunterà, a breve, il nuovo mega centro commerciale della Decatlon. Evviva! Ma, il giorno dopo l’annuncio, si scopre che le cose non starebbero proprio così, per questioni legate alla viabilità. Proviamo a fare un po’ di storia per capire. la vicenda è stata controversa fin dall’inizio. Quando Perugia annunciò l’insediamento, insorse il Sindaco di Corciano . La Decathlon nasce infatti ad un passo del nuovo “ipermercato” dell ‘ex Quasar. Nadia Ginetti attaccò frontalmente la Cardinali perchè, a suo giudizio, il progetto del municipio del capoluogo sottovalutava i problemi di viabilità. Temeva che una zona che ha già problemi di traffico, sarebbe diventata una bolgia. Partono le rassicurazioni. La circolazione proveniente da Perugia verrà deviata sulla strada (debitamente ristrutturata) che da Santa Sabina porta a Lacugnano.

Parliamo di una specie di mulattiera che, probabilmente, si pensava di trasformare in una autostrada a 8 corsie. Corciano mugugna, sbuffa,ma alla fine si accontenta e la polemica si placa. Tutto dorme, finchè, qualche giorno fa sul tavolo della Cardinali, a sorpresa, spunta un nuovo progetto di insediamento della Decatlon con una soluzione totalmente diversa, per contenere e gestire il cospicuo aumento del traffico. Sembra che i tecnici perugini ci abbiano ripensato e abbiamo convenuto che la “mulattiera” non è in grado di reggere quei volumi di traffico. Nuovo progetto, nuovo iter, nuova conferenza dei servizi. Altro giro, altra corsa. E la polemica è ricominciata. Il Comune di Corciano è tornato ad insospettirsi e ad innervosirsi. Per questa ragione Vladimiro Boccali avrebbe deciso di scendere in campo in prima persona, convocando una riunione urgente tra i due comuni il prossimo 15 di dicembre, per stroncare sul nascere eventuali opposizioni dei corcianesi ed andare tranquilli alla prossima Conferenza dei servizi.

Non è la prima volta che i due comuni si affrontano su temi commerciali. E’ successo al tempo del Gherlinda e del Quattrotorri, due aree piene di negozi che distano qualche decina di metri tra loro. La verità è che, nonostante i buoni propositi, le amministrazioni continuano a non parlarsi e a combinare guai urbanistici come questi. Il risultato finale sarà quello di concentrare ulteriormente, in maniera disomogenea, offerte e servizi simili, in quel fazzoletto di terra. Nella zona Olmo – Ellera alla fine avremo cinque supermercati alimentari, due colossi dell’abbigliamento, due supermercati di detersivi e saponi, due di ferramenta (il fai da te), due di elettronica, diversi altri che operano in altre gamme commerciali e, infine, una marea di negozi di vario tipo. In periodo di crisi aumentare l’offerta quando la domanda scende vertiginosamente, non mi pare la migliore delle idee. E non mi si parli di occasioni per lo sviluppo economico e per l’occupazione. Perché per un’Ikea che nasce, come ci ha ricordato la Confersercenti, ci sono 1300 esercizi che chiudono. Altro che sviluppo questa è recessione!
 

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