di Armando Allegretti

PERUGIA - E’ notizia di poche settimane fa che la Regione Umbria ha stanziato circa 4,5 milioni di euro come contributo per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie. Da allora si sono susseguiti numerosi incontri informativi sull’argomento. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello di Ponte San Giovanni di venerdì scoro. La scelta di tenere un’incontro pubblico proprio a Ponte san Giovanni non è stata casuale visto anche i recenti fatti di cronaca che hanno interessato la città che ha visto l’arresto di alcuni affiliati al clan dei Casalesi e il sequestro di 300 appartamenti nel complesso della Ex Margaritelli proprio a Ponte San Giovanni.

L’idea di un dibattito pubblico sul Bonus Casa nasce anche dalla volontà di rendere quanto prima disponibili gli appartamenti sequestrati alla camorra per destinarli, magari, a chi al momento è in lista per una casa.
La proposta era partita tempo fa dall’assessore regionale Stefano Vinti che aveva indicato come possibile soluzione al problema della prima casa proprio l’utilizzo degli appartamenti della Ex-Margaritelli.
All’incontro pubblico erano presenti proprio l’assessore Stefano Vinti, il segretario del circolo di Rifondazione di Ponte san Giovanni, Claudio Torcolo e l’assessore comunale Roberto Ciccone.

Torcolo, in apertura ha risollevato la polemica politica della stessa intensità di quattro anni fa quando in Comune la pratica di lottizzazione era arrivata in fase di studio e quando sempre quattro anni fa il circolo di Ponte San Giovanni aveva espresso dubbi sull’effettiva realizzazione del “mostro architettonico” ed aveva cominciato una raccolta firme per impedirne la costruzione rilevando “problemi di viabilità che di possibili pericolose speculazioni provenienti da fuori regione” – afferma Claudio Torcolo.
“Il rischio di infiltrazioni mafiose era evidente - continua – e nessun partito all’epoca si è battuto contro la realizzazione, fatta eccezione del Prc”.

Dello stesso avviso è l’assessore Stefano Vinti che ha sottolineato “l’opportunità di un confronto che riguarda in primo luogo il diritto alla casa e che non va lontano dalla viabilità, dal lavoro e dalla situazione di Ponte San Giovanni”.

In merito al Bonus Casa, la situazione è chiara “l’obiettivo – sottolinea Vinti - è di venire incontro ai bisogni di alloggio manifestati dalle diverse categorie, tra cui i molti giovani per i quali la casa rischia di diventare un sogno irrealizzabile. Bisogna fornire quindi alle giovani coppie la possibilità di rendersi autonomi dal proprio nucleo familiare e per questo la regione si è impegnata mettendo a disposizione 4,5 milioni di euro”.

Per la situazione di Ponte San Giovanni, invece, in merito al sequestro degli appartamenti della camorra, la situazione è ben diversa, “l’inchiesta ha portato alla luce un vasto patrimonio edilizio che ora potrebbe essere utilizzato per dare risposte alle numerose famiglie che si trovano in difficoltà per la mancanza di un alloggio – conclude Vinti - ovviamente se esistono tutti i presupposti di legge per giungere alla confisca dei beni, sarebbe opportuno destinare questi alloggi all’edilizia residenziale pubblica e dare quindi risposte a trecento famiglie in attesa di risposta”.
 

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