PERUGIA - “Una nuova fase di crescita per il Centro studi città di Orvieto può passare attraverso lo sviluppo ed il potenziamento delle ricerche biostatiche ed epidemiologiche nella sicurezza alimentare, dove già esistente un punto di riferimento di notevole richiamo nel Cersal”. Lo scrive il consigliere regionale del partito Democratico, Fausto Galanello nell'interrogazione all'Esecutivo di Palazzo Donini sul futuro del Centro studi città di Orvieto (Csco) ed in particolare del Cersal, Centro studi per la ricerca biostatica ed epidemiologica in sicurezza alimentare, nato nel 2005 mediante una convenzione fra Asl 4 di Terni, Istituto zooprofilattico Umbria e Marche, Comune di Orvieto e Fondazione per Csco.

Per Galanello, “si tratta di un'esperienza importante con partnership di prestigio come l’Organizzazione mondiale della sanità con il Centro mediterraneo delle zoonosi; l’Istituto superiore di sanità; il ministero della Salute; la Regione Umbria; la Società italiana di medicina veterinaria preventiva; l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana; l’Università di Perugia e altre tramite le facoltà di Medicina veterinaria. Malgrado i rapporti con queste eccellenze ed i diversi importanti riconoscimenti internazionali – aggiunge il consigliere Pd – il Cersal non è al momento oggetto di un chiaro piano di sviluppo e potenziamento, che potrebbe avere un effetto di stimolo e rilancio per l'intero Centro studi città di Orvieto”.

Secondo Galanello “l’attualità dei temi di ricerca affrontati, dalle emergenze internazionali alla 'mucca pazza' fino ai recenti casi epidemici di Escherichia coli, ed il fatto che nel Piano sanitario regionale il Cersal sia riconosciuto come punto di riferimento per le attività epidemiologiche e biostatistiche in sicurezza alimentare, sono motivazioni forti per una nuova fase di rilancio delle attività. Un rafforzamento del ruolo di quest'ente – conclude – che deve prevedere il coinvolgimento del Comune di Orvieto e della Provincia di Terni, soci della Fondazione Csco”.

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