di Roberto Tesi

La crisi morde l’economia (non solo italiana, come ha confermato ieri Eurostat) e le imprese cercano di ridimensionare la capacità produttiva. Questo significa che la crisi si abbatte pesantemente sul lavoro e sui lavoratori. E così, dopo alcuni mesi di pausa, ieri l’Inps ha comunicato che in febbraio la Cassa integrazione guadagni ha ripreso a correre. I dati sono spietati: nel mese le aziende italiane hanno chiesto l’autorizzazione per 82 milioni di ore di Cig con un aumento del 49,1% rispetto ai 55 milioni di gennaio (dato più basso dall’agosto 2009) e del 16,8% rispetto a febbraio 2011.

A volare è stata soprattutto la cassa in deroga con un incremento del 134% su gennaio. «Il dato di febbraio 2012 – scrive in una nota l’Inps – fa registrare una inversione di tendenza rispetto all’ultimo quadrimestre, in cui il numero di ore autorizzate è costantemente diminuito, sia in termini assoluti, sia in confronto agli stessi mesi dell’anno precedente». Di più: la crescita delle ore richieste di Cig è stata accompagnata anche da un aumento delle domande di disoccupazione: a gennaio sono state 126.569, con un incremento del 13,48% rispetto al gennaio 2011, quando le domande erano state 111.536.

Complessivamente nei primi due mesi dell’anno sono state autorizzate alle aziende 136,9 milioni di ore di cassa integrazione a fronte dei 130,2 milioni del 2011 (+5,1%). Nel dettaglio, gli interventi ordinari (Cigo) a febbraio sono aumentati del 23,9% rispetto a gennaio (da 20,3 a 25,1 milioni di ore) e del 31,4% rispetto a febbraio 2011 (erano state autorizzati 19,1 milioni di ore). La cassa integrazione ordinaria chiesta dalle imprese industriali è aumentata del 56% rispetto ad un anno fa, mentre quella relativa al settore edile registra una diminuzione tendenziale del 21,5%.

Gli interventi straordinari (Cigs) ammontano a 25,8 milioni di ore con un aumento del 20,4% rispetto a gennaio e una diminuzione rispetto al febbraio 2011 del 10,9% . La variazione negativa su base tendenziale è da attribuire al settore industriale, che registra un caduta del 19,1% rispetto alle ore autorizzate a febbraio 2011. Volano invece gli interventi in deroga (Cigd): a febbraio le ore autorizzate per questo tipo di ammortizzatore sono state 31,1 milioni a fronte di 22,1 milioni di febbraio 2011 (+40,4%) e dei 13,3 milioni di gennaio 2012 (+133%).

Secondo Fulvio Fammoni, segretario confederale Cgil, «il sistema produttivo è bloccato, non c’è crescita e sviluppo, e il lavoro ne paga direttamente le conseguenze. I dati sulla Cig sono lo specchio della pervasività e della profondità della crisi: senza la tenuta del sistema di cassa i disoccupati sarebbero adesso circa 3 milioni». Per Giorgio Santini, segretario generale aggiunto della Cisl «la pesante impennata della Cig» dimostra che «serve certezza di risorse per gli ammortizzatori». Per Santini, «in presenza di un mercato del lavoro che mostra i segni della recessione è necessario intervenire con forza a favore dell’occupazione, chiudendo in maniera positiva la trattativa tra governo e parti sociali».

Fonte: Il Manifesto

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