Costi della politica: Ass. Rossi precisa su carte di credito Giunta Regionale
L’assessore Gianluca Rossi, a nome della Giunta regionale, comunica quanto segue: “L’uso delle carte di credito per i componenti della Giunta regionale è disciplinato dalla Deliberazione n. 8277 del 16 ottobre 1990.
Le carte di credito, gestite senza alcun costo aggiuntivo tramite il servizio di tesoreria regionale, messe a disposizione di ciascun Assessore regionale, sono utilizzabili per acquisti di biglietti di viaggio; pagamenti alloggio; pagamenti vitto; spese di rappresentanza dichiarate e documentate.”
“Ogni Assessore – prosegue Rossi - rendiconta la spesa effettuata con la carta in dotazione allegando idonea documentazione (fatture, titoli di viaggio, scontrini fiscali); la spesa è quindi verificata, atteso l’estratto conto della carta di credito trasmesso dal tesoriere regionale, dal Servizio Amministrazione del personale che ne attesta la conformità con le discipline di cui alla Legge regionale n.9/1981 per le spese di missione e con deliberazione n.137/2011 per le spese di rappresentanza, unici in Italia – sottolinea l’Assessore Rossi - ad averlo adottato.” “Le spese conformi sono imputate al capitolo n.150 (spese di missione) ed al capitolo n.170 (spese di rappresentanza) del bilancio regionale, mentre quelle non conformi alle discipline vengono addebitate all’Assessore.”
Per l’anno 2011, le spese effettuate già rendicontate all’ufficio, indipendentemente dalla modalità (carta di credito o rimborso) dai componenti della Giunta regionale ammontano a €. 21.000 (ventunomila) mentre per i primi 6 mesi dell’anno 2012, ammontano a €. 14.000 (quattordicimila).
E’ importante chiarire – conclude Rossi – che gli assessori che sono anche consiglieri regionali non percepiscono nessuna forma di rimborso per spese di rappresentanza da parte del Consiglio regionale e quindi le notizie false e strumentali pubblicate oggi su un quotidiano regionale, lesive dell'immagine istituzionale, politica e personale dei membri della Giunta regionale sono assolutamente da rigettare, essendo esclusivamente il frutto di una visione demagogica e antipolitica, che permea anche settori dell’informazione italiana”.
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