Di Ciuenlai - Nonostante i rapporto tra tamponi fatti e contagiati sia arrivato , in alcuni giorni, a superare il 30%, c’è ancora nel Pd umbro chi spinge per fare e alla svelta, le votazioni del presunto congresso.

La riunione dei referenti dei 4 candidati non ha risolto il problema e, nonostante ci sia una delibera del nazionale che congela tutte le operazioni congressuali, il rappresentante del favorito Tommaso Bori l’ex braccio destro di Katiuscia Marini e di tutte quelle giunte che hanno portato alla incredibile sconfitta di quest’anno, Valentino Valentini,  non ha mollato. Dicono che sentendosi forte del suo ottimo e personale rapporto con Zingaretti  è convinto di poterlo portare dalla sua  parte.  

Il segretario starebbe formando una sua corrente e chiudere la vicenda umbra con l’elezione di una persona a lui vicina, potrebbe anche non dispiacergli. Solo che nella migliore delle ipotesi , vista la situazione Covid e tenuto conto che si sta velocemente andando verso il periodo natalizio, appare difficile poter organizzare qualcosa prima della Befana.

E, se è così nasce, un altro problema . Gli iscritti del 2019 possono eleggere un segretario nel 2021? Probabilmente no. Allora toccherebbe a quelli del 2020. Ma visto che nell’anno in corso non si è proceduto a nessuna campagna di tesseramento e che gli aderenti al partito, ad oggi, sono praticamente vicini allo zero, si ripropone la domanda, chi sarebbe abilitato a votare ?

Molto dipenderà dalla nomina del nuovo  “Commissario del popolo”. Verini è diventato tesoriere nazionale  e verrà sostituito. Se Zingaretti nominerà uno di gradimento del suo amico Valentini, allora è possibile che i tempi del voto si accorcino. Se invece sarà una persona abbastanza neutrale tra le parti, allora il rinvio a” data da destinarsi” , probabilmente, diventerà  delibera di partito. Ma sinceramente, in una bufera del genere, vedere la maggior forza di opposizione impegnata quasi esclusivamente in operazioni di potere interno, è avvilente e sinceramente preoccupante.

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