PERUGIA - Uno dei rari momenti di scontro in Consiglio Regionale, dopo i provvedimenti della Giunta regionale nei confronti del trasferimento del dirigente dell'Asl 3 Maria Gigliola Rosignoli, è avvenuto tra i banchi dell'Idv con quelli del Pdl. Il consigliere di centrodestra Valentino ha chiesto a Dottorini, dopo le sue dure critiche al Pd e al presunto sistema clientelare, perchè "non fa una scelta politica coerente" lasciando quindi la maggioranza. All'ex An ha risposto Paolo Brutti, capogruppo Idv, che ha confermato le linee politiche del gruppo che Umbrialeft aveva dato in esclusiva: "Noi non abbiamo problemi con la Giunta Marini, ci sono invece dei discorsi da approfondire con il Pd su situazioni su cui non possiamo fare finta di niente". Colpi di fioretto. Niente di più. E in mezzo a tante parole dei gruppi è alla fine è passata con ben 20 voti la  risoluzione presentata dai gruppi di maggioranza (Pd, Idv, Psi, Per l'Umbria e Prc-Fds) in appoggio alle dichiarazioni della presidente Catiuscia Marini sulla vicenda che ha portato alla destituzione di
Gigliola Rosignoli dalla direzione generale della Asl n.3. Bocciati invece i due documenti delle opposizioni Pdl, Lega e Fare Italia, e Udc, critici con l'operato della Giunta e con le scelte della presidente Marini.

DIBATTITO IN AULA

OLIVIERO DOTTORINI (IDV):  "Non è più possibile negare l’esistenza di una questione morale che si insinua nel nostro tessuto democratico e che noi non intendiamo coprire in alcun modo. Il nostro rigore sulla questione etica è a Roma come a Perugia e oltrepassa i vincoli di schieramento. Questa maggioranza deve dimostrare il massimo rigore quando si tratta di aspetti legati all’etica e alla trasparenza nella gestione della cosa pubblica, a prescindere dalle appartenenze di partito di chi è chiamato in causa. Le nostre prese di posizione mirano a salvaguardare la credibilità di tutta la coalizione, della quale facciamo parte convintamente”.

MASSIMO BUCONI (PSI): Bene l’autonomia dimostrata sulla vicenda, a prescindere da interventi e sollecitazioni che sono arrivate anche dall’interno della maggioranza, non tutte condisibili. Bene pure il richiamo della Marini alla tutela degli interessi generali e particolari, che indica una linea di condotta valoriale
espressa con grande nettezza.  Ma la classe politica umbra non è inadeguata e truffaldina come alcuni vorrebbero dipingerla, servono però atti chiari e univoci sulla strada del rigore e della qualità. Marini in questi mesi ha operato bene, con equilibrio, garantendo continuità all’amministrazione regionale umbra che non parte dall’anno zero, ma che ha raggiunto negli anni apprezzabili livelli di qualità della vita. La sfida oggi è misurarsi con la grave crisi, per continuare a garantire qualità e sviluppo. In questi mesi sono state apportate innovazioni dall’istituzione regionale, magari non con la velocità necessaria, anche a causa di fatti”.

DAMIANO STUFARA (PRC – FDS):  Le comunicazioni della presidente pongono fine ad una vicenda delicata che va però valutata con le categorie della politica. Quindi bene la decisione della Giunta, una scelta meditata a lungo. Non possiamo dimenticare che va ribadito e rimarcato un primato nella politica nel perseguire, appunto, l’interesse generale, primato della politica che, come abbiamo avuto modo di dire qualche settimana fa proprio in quest’Aula deve di più essere affrontato e valorizzato con un sussulto di rigore morale e con quella nuova etica pubblica alla quale la presidente, citando Enrico Berlinguer, proprio
in quest’Aula, parlava. Chiediamoci dunque come difendere la qualità del servizio sanitario regionale, che pur con qualche problema, ha mantenuto il suo livello universalistico e di qualità nonostante i tagli ai finanziamenti operati dal Governo. Al di là dei ruoli, della maggioranza e dell'opposizione, saremo valutati dai cittadini per la nostra capacità garantire un servizio sanitario regionale efficiente a tutti gli umbri”.

RAFFAELE NEVI (PDL): “Si è costituito un sistema in cui va avanti solo chi è agganciato ad un carro preciso, lasciando indietro tutti gli altri, quelli che non possono far valere i propri meriti. Una dinamica che coinvolge spesso anche le assunzioni nelle aziende municipalizzate, sovente guidate da partiti e gruppi di potere.
La nuova legge sulle nomine in sanità, che può portare una innovazione nel settore, è stata approvata con le modifiche e gli emendamenti proposti anche dall'opposizione e ostacolati dalla Giunta.

GIANLUCA CIRIGNONI (Lega nord) “La decisione presa sulla dottoressa Rosignoli non pone la parola fine alla vicenda. E' una decisione tardiva ed insufficiente dopo undici, presa da una Giunta i balìa di problemi interni al Pd. Solo se si leggono le intercettazioni si capisce la portata della vicenda. Non è un bel segnale, dopo undici mesi, avere la Rosignoli dalla Asl 3 all'assessorato”.

ROCCO VALENTINO (Pdl) “Questa non è l'aula per
i processi e Dottorini non può farci la morale perché fa parte di un
partito di maggioranza che fra l'altro non porta avanti le linee di governo.
La decisione presa per la Rosignoli andava adottata anche per qualcun altro
in quest'aula che continua a fare politica. L'Umbria non può sopportare
questo sistema. Troppe le inchieste aperte negli ultimi anni. C'è un sistema
di clientele che denunciamo da anni: se la Modena avesse vinto le elezioni
doveva tenersi la dirigente Rosignoli per il tipo di contratto che gli avete
fatto”.

PAOLO BRUTTI (Idv):  Da quest'Aula, oggi, esce
una maggioranza ancor più rafforzata. È stato compiuto un atto coraggioso
conseguente ad un approfondito dibattito che ha
portato ad una soluzione
inequivocabile. Rimango colpito invece da quanto detto dall'opposizione in
merito alle nostre riflessioni su quanto emerso dalle intercettazioni che
riguardano fatti e circostanze della precedente legislatura quando anche
l'opposizione era legata da un patto associativo. In Umbria non ci sono
avvisi di garanzia 'pesanti', tuttavia se si trasformassero in rinvii a
giudizio la discussione, per quanto ci riguarda, sarebbe sicuramente diversa.
La nostra idea di etica politica è intransigente”.

ANDREA LIGNANI MARCHESANI (PdL): “Sono
indignato dalle parole del consigliere Brutti che ha chiamato in causa
l'opposizione in ambiti tra politica e affari. Chiediamo al consigliere
dell'Idv di fare nomi e cognomi perché non è assolutamente accettabile
sparare su tutti in questo modo, oppure si scusi”.

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