Il cambio di casacca di Maurelli.Graziani: "Lo scranno vada ad un altro"
TERNI - Sarà, ma il caso Maurelli, sta facendo più rumore del previsto, il cambio di casacca del presidente del Consiglio continua ad inasprire la situazione politica ternana. A tal proposito è intervenuto Rodolfo Graziani, Responsabile Enti Locali per la segreteria della Federazione Provinciale del PRC di Terni, dichiarando che: "C'è bipartisan e bipartisan. In Provincia c'è fiducia bipartisan – PD e PdL – al trasformista Presidente del Consiglio Maurelli; in Consiglio regionale c'è mal di pancia bipartisan, di maggioranza e opposizione, per la nostra proposta di Legge Regionale per l'abolizione del privilegio del vitalizio ai Consiglieri e Assessori regionali a partire da questa legislatura".
"Sarà un caso che il “bipartisan” - ha continuato - e l'uscita di Maurelli cadono nello stesso giorno? Se questo è l'isolamento del PRC, rivendichiamo questo isolamento. Per noi fondamentale è rimettere la politica sui giusti binari, retta da principi etici e in grado di rispondere ai bisogni sempre crescenti dei cittadini colpiti dal massacro sociale dei provvedimenti del governo, in alcuni casi anche questi bipartisan, e dai colpi speculativi della finanza".
"Il caso Maurelli si inquadra in questa cornice. Ci dispiace per chi non lo ha capito, ma su questo continua a specularci sopra. Il punto è che non è più accettabile essere eletti in una forza politica, in nome di un programma e nel quale si identificano gli elettori che lo hanno votato e poi cambiare casacca per rappresentare tutt'altri interessi, senza neanche discuterne nel partito che lo ha candidato e fatto eleggere" - ha detto Graziani -. "Questo non è più tollerabile non solo per noi, ma pensiamo per tutta la cittadinanza sia essa di centro – sinistra che di centro – destra".
"La fiducia “bipartisan” - continua - è solo l'ennesima dimostrazione del degrado politico che sta colpendo tutte le forze politiche. Forse corrisponde a verità chi dice che una volta eletti, entrati nel “Palazzo”, ci si trasforma in “ceto politico” alla strenua difesa di se stessi e dei propri privilegi, in questo caso la “poltrona” e gli emolumenti relativi, dimenticandosi le origini e chi si rappresenta. Questo fare quadrato intorno all'attuale Presidente denota proprio questo, l'autodifesa a prescindere del ceto politico. Dopotutto di “Scillipoti” è lastricata la strada della politica e sono stati utili un po' a tutti, al PdL come al PD. L'accalorata presa di posizione del Consigliere del PdL Francesco Abbate ne è la controprova, oppure Abbate pensa che Maurelli dopo aver saltato il fosso dal dal PRC al PD, può saltarlo ancora una volta per approdare prossimamente nel PdL?"
"Noi del PRC - ha Concluso graziani - diciamo basta e torniamo a chiedere le dimissioni di Maurelli da Presidente del Consiglio provinciale e da Consigliere, come segnale forte alla cittadinanza che i trasformismi non sono più accettabili, come i privilegi. Chiediamo questo non per rivendicare postazioni, ma solo per correttezza nei confronti degli elettori. Lo scranno di Presidente può andare anche ad altro esponente del centro – sinistra, non trasformista, aggiornando gli accordi di coalizione di due anni fa, se questo servisse a restituire una dimensione maggiormente etica alla politica".
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