PERUGIA - “Undici milioni di euro l'anno, per lo più a carico del ceto medio. Magari, detta così, suona diversa e qualcuno si sveglia”. Paolo Brutti, segretario regionale dell'Italia dei Valori, prova l'approccio diretto nella battaglia contro i ticket sanitari, all'ordine del giorno in III Commissione a Palazzo Cesaroni.

“Si è scelta la via più facile e, a nostro avviso, più ingiusta. Continuiamo a ripetere che è profondamente sbagliato trasferire sui cittadini le inique manovre del governo e che andava fatto il possibile per scaricare parte dei tagli sulla pesante macchina burocratica che amministra la nostra sanità. Undici milioni di prelievo sono tantissimi - prosegue Brutti -, anche perché vanno a gravare per lo più su un ceto medio fortemente vessato.

Con i ricchi che scelgono le cliniche private, con gli evasori che in virtù del basso reddito sono esenti dal ticket, con il complice silenzio del centrodestra, ben lieto di sfilare ai cittadini umbri un mucchio di soldi a sostegno della manovra Berlusconi, alla fine pagano solo le persone per bene. Che da oggi hanno un motivo in più per stare male”.

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