Il batterio killer che poi non è così tanto killer....
Di Armando Allegretti
PERUGIA - Chiacchiere e allarmismi inutili. Titoli a caratteri cubitali su testate giornalistiche hanno spinto la direzione sanitaria del Santa Maria della Misericordia ad indire stamattina una conferenza stampa per tirare le somme riguardo al proliferare di un batterio in alcuni pazienti ricoverati all'ospedale.
Il Protoea Agglomerans, questo il nome del batterio, secondo quanto riferisce il direttore Generale Walter Orlandi: "gli isolamenti dei batteri sono tutti avvenuti in pazienti con determinate caratteristiche. In questi pazienti, il germe può indurre uno stato di febbre, sensibile a molti antibiotici, inoltre non si trasmette per via aerea o per contatto e quindi non c'è pericolo per la popolazione ne tantomeno per gli operatori sanitari".
"La trasmissione - continua Orlandi - avviene solo per via parenterale (vale a dire con l'utilizzo di cannule, cateteri o sacche nutrizionali n.d.r.) e in ogni caso è stata data, in modo precauzionale, la disposizione di limitare gli accessi venosi nei casi in cui era presente febbre nel paziente".
I casi , 16 dal 31 agosto al 7 settembre, "sono dei casi diversi tra di loro - continua il diettore generale - e non vi è correlazione tra l'aggravarsi, magari della maattia con la comparsa del batterio. Come si diceva la trassmissione potrebbe avvenire anche attaverso le sacche nutrizionali, pertanto sempre a scopo precauzionale, per i casi possibili abbiamo anche interrotto il loro utilizzo".
Il direttore Sanitario Giuseppe Ambrosio, inoltre, ha tenuto a precisare che "dei 16 casi presentatisi all'ospedale uno solo al momento continua ad avere febbre, invece gli altri sono stati dimessi" e per quanto riguarda i decessi avvenuti ha continuato "il caso è isolato e non legato al batterio poichè il paziente è deceduto poichè c'è stato un rigetto nel trapianto di midollo avvenuto la seconda volta e poichè era affetto da una forma molto grave di leucemia".
In ogni caso i Nas si sono mobilitati, in seguito "ad un esposto, partito da un paziente - conclude Wlter Orlandi - e stanno controllando sia le sacche di alimentazione preparate in farmacia siia tutta la documentazione relativa al caso, comunque dal giorno 8 settembre non sono più stati segnalati nuovi casi e non è stata messa in evidenza una correlazione diretta tra l’eventuale infezione e possibili aggravamenti delle condizioni già critiche di alcuni pazienti".
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