ASSISI -  Facevano credere ai propri clienti di essere in grado di vendere loro, a basso prezzo, autovetture sequestrate dalle forze di polizia in occasione dei controlli contro le cosiddette 'stragi del sabato sera', arrivando a mostrare documenti contraffati riportanti l'intestazione del Tribunale di Perugia, con tanto di nomi di funzionari con firme false.

A compiere la truffa due operai di Assisi, di 33 e 47 anni, scoperti e denunciati dai carabinieri per concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato.

Secondo la ricostruzione fornita dai carabinieri di Assisi, uno degli operai agganciava i clienti, sostenendo di avere un canale privilegiato per l'acquisto di autovetture messe all'asta dal Tribunale di Perugia. Il suo complice, poi, metteva a disposizione dei locali per gli appuntamenti, durante i quali venivano mostrati ai potenziali acquirenti i documenti falsi, dove si elencavano numerose autovetture, anche di note marche e di grossa cilindrata, offerte sul mercato a prezzi notevolmente piu' bassi rispetto al valore reale (a volte inferiori del 50% o piu').

La truffa non si limitava alle sole autovettura, ma venivano offerti anche appartamenti sparsi in tutta Italia, spacciandoli sempre per immobili provenienti da aste giudiziarie. Credendo di fare un affare le malcapitate vittime versavano subito in contanti la meta' della cifra pattuita, stabilendo il saldo alla consegna. L'intervento dei carabinieri ha pero' consentito di smascherare i due truffatori, nei confronti dei quali sono scattate le denunce.

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