PERUGIA - "Attualmente il 33,2 per cento dei bambini umbri può trovare posto nei servizi a loro dedicati e, se a questa percentuale si aggiunge quella dei bimbi della stessa età che frequenta anticipatamente la scuola d'infanzia, la percentuale di copertura dei servizi per l'infanzia in Umbria è del 40 per cento, un dato questo ben più alto di quello fissato dagli obiettivi di Lisbona del 33 per cento". A sottolinearlo è la vicepresidente della Regione Umbria con delega all'Istruzione, Carla Casciari, in seguito alla pubblicazione della ricerca di Cittadinanzattiva sugli asili nido comunali, secondo la quale in Umbria il 30 per cento dei bimbi non riesce ad accedere al servizio.

"Nell'ambito dei servizi per l'infanzia la Regione Umbria ha raggiunto risultati importanti sia sul fronte dei numeri con 8021 posti autorizzati per bambini da 0 a 36 mesi e 305 servizi, sia sotto l'aspetto della qualità - ha detto la vicepresidente - La Regione ha supportato finanziariamente il sistema attraverso l'erogazione di contributi ai soggetti gestori pubblici e privati fin dall'entrata in vigore della legge regionale '30/2005' sul sistema integrato dei servizi, scegliendo di sostenerne lo sviluppo in una prima fase e, successivamente, il loro mantenimento e consolidamento".

La vicepresidente Casciari ha quindi precisato che "in questi anni sono nati servizi per l'infanzia privati in convenzione con i Comuni, anche di dimensioni demografiche ridotte, per garantire il servizio dove prima non c'era senza penalizzarne la qualità, comunque garantita attraverso una collaborazione continua con il Comune. Si tratta di esperienze che, in una rilevazione sui soli nidi comunali come quella presentata in questi giorni, non vengono prese in considerazione, ma che invece sono rilevanti per una regione come la nostra ed in un periodo di difficoltà economiche per le amministrazioni locali".

"In Umbria però - precisa Casciari - non vogliamo parlare solo di numeri ma di qualità, che significa anche cura della formazione del personale. Dal 2007 infatti, sono stati attivati percorsi di aggiornamento per il personale dei servizi pubblici e privati con la collaborazione di agenzie formative accreditate e con l'Università".

 "Inoltre, la Regione ha scelto di attivare e finanziare il 'coordinamento di rete', che promuovere il raccordo tra tutti i soggetti, istituzionali e non, che lavorano con e per l'infanzia all'interno del territorio per la creazione di 'ponti' tra tutti gli attori coinvolti, a diverso titolo, nell'educazione dei piccoli cittadini".

"Tutto ciò - ha detto concludendo - per rispondere alle esigenze delle famiglie anche nei momenti di difficoltà come quelli attuali. In proposito sono in corso, per il terzo anno consecutivo, le erogazioni dei contributi alle famiglie per l'abbattimento delle rette di accesso e frequenza al nido per le quali sono pervenute, come negli altri anni, oltre 2000 domande da tutta l'Umbria. Attualmente, è stato appena approvato il primo elenco dei beneficiari, con oltre 1800 famiglie umbre che hanno avuto accesso ai contributi regionali a copertura della retta di frequenza dei nidi comunali, privati e privati convenzionati".

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