Da questa settimana Sinistra per Gualdo sarà impegnata in diverse iniziative di mobilitazione a difesa dell’Articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori che il Governo Monti si appresta a cancellare. Ci sentiamo in dovere di difendere una norma di civiltà che fonda l’intero ordinamento giuslavoristico e tutela le lavoratrici ed i lavoratori dall’arbitrio e dai soprusi, lasciando mano libera alle imprese di poter decidere sempre e comunque sulla loro sorte.

La cancellazione dell’articolo 18 e i licenziamenti facili suonano per il nostro territorio come una gigantesca presa per i fondelli, soprattutto alla luce di quanto è accaduto nella vertenza della Faber/Franke e sempre recentemente in aziende: nessun serio motivo economico legato alla crisi vi era nel licenziare e nell’abbandonare i siti produttivi, ma solo la volontà di moltiplicare altrove i profitti, riducendo i lavoratori a braccia usa e getta, a merce senza diritti e dignità.

La controriforma del lavoro di Monti Fornero si pone in netta continuità con quanto è accaduto fino ad oggi. Persevera nell’ulteriore precarizzazione del lavoro, impoverisce ancor più i lavoratori dipendenti, riduce gli ammortizzatori sociali, deprime ancor più la crescita dell’economia perché va nella direzione di contenere ulteriormente il livello dei salari e degli stipendi, tra i più bassi e falcidiati d’Europa, e si illude di favorire la competitività delle imprese tagliando il costo del lavoro, nei suoi diritti e nella sua dignità economica e sociale. Con la cancellazione dell’articolo 18 vi è poi un salto di qualità: c’è la volontà di chiudere la partita con le lavoratrici ed i lavoratori di questo Paese, consegnando definitivamente alle grandi imprese tutto il potere, politico, economico e sociale, sotto dettatura della grande finanza.

Il governo Monti, sostenuto da PDL, PD e Terzo Polo, sta scaricando tutti i costi economici e sociali della crisi solo sulle lavoratrici ed i lavoratori, i pensionati, i precari e i disoccupati, in esclusiva. Pensiamo dunque che sia giunta abbondantemente l’ora di costruire un’alternativa al liberismo e alle destre, sobrie, populiste o clownesche che siano, perché il segno delle loro politiche è identico.
Anche dalla nostra Città, è necessario avviare una grande mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori contro questo scempio di civiltà che si compirebbe con la cancellazione dell’articolo 18. Pensiamo di dare forza e rappresentanza ai loro interessi concreti e alle loro istanze più profonde, dando da subito il via ad una serie di iniziative a sostegno della convocazione di uno sciopero generale e della petizione per il ripristino dell’articolo 18, per il ritiro della proposta del governo o per la modifica radicale delle sue impostazioni.

A partire da questa settimana intensificheremo le iniziative di volantinaggio e di informazione, direttamente nei luoghi di lavoro, attraverso la partecipazione dei nostri militanti.
Crediamo infine che non si possa più tentennare sul piano politico. Il partito democratico, nel suo complesso, questo partito democratico con le sue infinite contraddizioni e le sue interminabili beghe interne, con una componente laburista timida e ridotta quasi al silenzio o ad un bacio permanente dei rospi, non è più capace o più semplicemente non vuole più rappresentare le ragioni del lavoro. E quest’ultima vicenda, insieme all’appoggio pressoché incondizionato ad un governo liberista, perfettamente di destra ed antipopolare ne sono le testimonianze incontrovertibili. E’ necessario che anche dalla nostra Città emerga la necessità irrinviabile di dare corpo, forza e programmi ad un nuovo partito della sinistra che unisca le forze dell’alternativa e rappresenti le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori. Sinistra per Gualdo, al livello della nostra Città, è nata per esserne l’embrione: è in questa prospettiva che nel fine settimana daremo vita alla campagna di riorganizzazione e di tesseramento.

Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini


 

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