di A.S.

Sono pronti a scendere in piazza, a far sentire la loro voce sulla delicata questione della Tares, una tassa che rischia di strangolare chi ancora è in vita. Un'iniziativa pubblica significativa di mobilitazione nazionale verrà organizzata nei prossimi giorni in caso di mancato intervento del governo. La decisione è emersa dall'incontro che si è svolto in Anci tra Filippo Bernocchi, delegato Anci alle politiche energetiche e ai rifiuti, le aziende e i sindacati del settore rifiuti. Dai soggetti interessati sono stati ribaditi la gravità della situazione delle imprese del settore sorprende la mancata risposta del governo alla lettera congiunta con cui l'Anci e le associazioni del settore rifiuti hanno chiesto nei giorni scorsi un intervento immediato dell'esecutivo. In attesa che vengano riscritte le regole generali della Tares, le aziende e i sindacati ribadiscono la necessità che il governo provveda subito, già nel corso del primo Consiglio dei ministri utile, all'approvazione della bozza del decreto che è già nelle mani dell'esecutivo. All'incontro erano presenti rappresentanti della Cgil Igiene ambientale, Federambiente, Uiltrasporti Settore ambiente e Fise Assoambiente.

La Tares è la nuova tassa in cui confluiranno tutti i tributi relativi allo smaltimento dei rifiuti, l'ultima versione della vecchia Tarsu o Tia. Il decreto dell’ottobre 2011 sul federalismo fiscale ha omologato questo prelievo, ribattezzandolo Tares, e ha anche fornito le modalità di calcolo: metri quadri, quantità di rifiuti, tipo di rifiuto e relative modalità di smaltimento. Risultato? Un aumento che si aggira sul 30%.

La Tares dovrebbe entrare in vigore il prossimo primo luglio, ma in molti chiedono un rinvio. Ma il governo dimissionario quando si tratta di rinviare una tassa fa finta di non sentire.

Fonte: controlacrisi.org

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