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ROMA - Al Governo Berlusconi viene a mancare uno degli argomenti principe sin qui utilizzati per riproporre ciclicamente la questione pensioni: quello che l'attuale sistema non sarebbe sostenibile per le casse dell'Inps e perciò dello Stato. Proprio oggi, infatti, è arrivata la notizia, per noi non affatto sorprendente, di un avanzo finanziario record messo a segno dall'istituto di previdenza nel 2008. Secondo quanto emerge dal rapporto annuale che sarà presentato il prossimo 18 marzo, l'Inps avrebbe registrato un avanzo finanziario di competenza di 11.275 milioni di euro (+21,5% rispetto al 2007), grazie soprattutto alla crescita delle entrate contributive. Le entrate complessive sono state 267.171 milioni di euro (+5,3%), a fronte di 255.896 milioni di uscite (+4,7%). La gestione economica ha avuto un risultato positivo di 11.068 milioni di euro (+60% sul 2007). Ora, siccome i conti previdenziali, come di vede, sono più che a posto, diventa davvero improponibile pensare a nuovi tagli o innalzamenti dell'età pensionabile, come, ad esempio, quello allo studio per le dipendenti del pubblico impiego. In considerazione della crisi economica e del drammatico calo dei consumi, come pure in considerazione che si tratta di soldi che appartengono ai lavoratori, l'unica strada possibile per impiegare questa importante disponibilità economica è, come insistentemente richiedoni i sindacati e soprattutto la Cgil, quella di adeguare le pensioni al reale costo della vita, adempiendo così ad un impegno che per troppo tempo è stasto disatteso. Condividi