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Ing. Giocondo Talamonti La recente proposta di razionalizzazione degli istituti scolastici ha ricevuto le critiche più severe di molti dirigenti ed utenti per motivi di certo non riconducibili ad interessi personali. Il limite più grave della proposta risiede nella scelta unilaterale ed autoritaria e nella formulazione di assetti che poco hanno a che fare con la razionalizzazione. E’ indispensabile ripristinare una prassi democratica e di buon senso, che preveda la consultazione ed il concorso alle decisioni da parte di operatori ed utenti, proponendo per l’immediato, un incontro di chiarimento e di programmazione aperto a tutte le componenti di settore. Intanto, è necessario sottolineare con forza che una proposta di razionalizzazione deve scaturire dall’analisi incrociata di una serie di criteri irrinunciabili. In particolare, di ogni unità scolastica deve essere valutato: - il rapporto ottimale capacità-ricezione; - la condizione di fatto e l’utilizzabilità di aule, laboratori, biblioteche, aree di servizio ecc.; - le condizioni di sicurezza con particolare riferimento alle caratteristiche architettoniche, al contesto ambientale, alla presenza e all’applicazione di misure volte al rispetto dell’istituzione e degli utenti: -il rapporto ottimale tra il proprio indirizzo di studi e la disponibilità dei necessari supporti. Uno studio condotto secondo i parametri indicati sopra consente di pervenire alla definizione di un indice di qualità e di capienza di ogni unità scolastica, sulla base del quale e solo su quella base si potrà procedere a dimensionamenti non arbitrari ma adottati in nome della città e dei cittadini. Condividi