PERUGIA - Il premier Greco Papandreu ha sorpreso un po' tutti con la proposta d'indire un referendum per far decidere il popolo greco sul suo destino. Per questa proposta il padronato, lo stesso che sta distruggendo l'Italia e la Grecia con la speculazione è oggi andato fuori di testa, accusando Papandreu di aver provocato la caduta delle borse.

Molto probabilmente, Papandreu dopo aver massacrato per anni il suo popolo per servire gli interessi dei banchieri ha deciso di non potersi più prendere questa responsabilità ed ha provato ad uscire dal cappio in cui ha messo il suo paese cercando di spiazzare non solo la Troika ma anche la crescente opposizione da sinistra. Una mossa questa che rischia di pagar caro . Un referendum per decidere il proprio destino è la cosa più semplice che andrebbe fatta anche in Italia, e la proposta di Papandreu va accolta e rilanciata anche da noi. Ci diranno che non si può fare, perchè nel nostro paese non è ammesso un referendum sulle materie economiche. Chi dirà questo sarà molto probabilmente chi la costituzione ed i principi che afferma la sta distruggendo inserendo la regole del pareggio di bilancio.

Oggi sia Ferrero che Cremaschi hanno accolto positivamente questa proposta che secondo noi deve essere assunta da tutto il movimento e la sinistra italiana. Dobbiamo aprire e tenere aperta la possibilità d'incidere con processi democratici rispetto alle scelte che i tecnocrati prendono in sedi sempre più lontane dai parlamenti. Quando gli indignados parlano di democrazia reale, ci dicono una cosa importantissima, ovvero che la dimensione delle scelte che riguardano il destino di un popolo riguarda qualcosa di più che eleggere ogni 5 anni i propri rappresentanti. Ci dicono che la sovranità appartiene al popolo e non alle banche e governi. 

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