Digitale Terrestre - Vinti:"Penalizzate le emittenti regionali e locali”
PERUGIA - Si avvicina ormai il passaggio dell’Umbria al sistema digitale terrestre e sale la preoccupazione delle televisioni locali e regionali per il ritardo nell’assegnazione delle necessarie frequenze da parte del Ministero dello Sviluppo economico.
A differenza delle reti Rai e Mediaset che da tempo hanno avuto l’assegnazione delle frequenze, tutte le altre emittenti stanno ancora aspettando comunicazioni da parte del Ministero ed Autorità per le telecomunicazioni per procedere agli adeguamenti tecnici indispensabili all’avvio del nuovo sistema. “La settimana scorsa ho inviato una lettera di sollecito al Ministro Paolo Romani, afferma l’Assessore regionale alle infrastrutture tecnologiche immateriali Stefano Vinti, ma ancora non abbiamo avuto nessun riscontro. E’ ovvia tutta la nostra preoccupazione visto che il 17 novembre è previsto lo switch-off nei primi territori umbri e più precisamente nei comuni di Castiglion del lago, Città della Pieve, Magione, Paciano, e Panicale. Per le emittenti regionali e locali questo costituisce un grave problema perché a pochi giorni di distanza non possono nemmeno verificare la copertura del segnale nel territorio e quindi eliminare possibili inconvenienti prima che il sistema tradizionale venga oscurato”.
“In vista di questa delicata fase, continua Vinti, la Giunta Regionale, nonostante non abbia specifiche competenze relativamente a questo passaggio, si è attivata su molteplici fronti. In particolare ha assicurato il sostegno economico del sistema radiotelevisivo locale per cofinanziare l’adeguamento infrastrutturale delle emittenti locali mediante un apposito bando. Ha messo a punto disposizioni per l’adeguamento degli impianti di trasmissione del segnale. Ha attivato una Commissione Tecnica con tutti quei soggetti che, accanto alla Regione, possano contribuire a facilitare il passaggio al digitale per i cittadini. Non vorremmo che per le inadempienze od i ritardi nazionali, conclude Vinti, come al solito a pagarne le conseguenze siano le famiglie e le emittenti televisive umbre”.
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