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Ecco il video della puntata della trasmissione “Economia – Le interviste”, andata in onda di recente sul canale 11 – Trg del digitale terrestre (l’appuntamento con la trasmissione di economia è per il venerdì alle ore 23 e la domenica in replica alle ore 10). In studio, con il curatore della trasmissione Giuseppe Castellini, il direttore regionale della Cna, Roberto Giannangeli. Una puntata particolarmente interessante, alla luce di un’indagine del Centro studi Sintesi, fatta realizzare da Cna Umbria. La trasmissione “Economia – Le interviste” fa parte della scuderia di programmi prodotti da “MediaCountry – Tv di qualità per il territorio”.

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La ripresa in Umbria è in atto, anche se inferiore a quella media nazionale, ma ci vorranno anni per recuperare il terreno perso: Pil -14,6%, occupazione -2% (mancano ancora 14mila occupati per tornare ai livelli pre crisi, a differenza di altre regioni italiane che hanno già recuperato e di moltre altre che sono vicinissime al recupero totale), investimenti -35%, consumi -8%. Serve allora un “Patto per l’innovazione e la giustizia sociale in Umbria, perché se è vero che la ripresa è in atto, per tornare ai livelli pre-crisi ci vorranno anni. Troppi se pensiamo che in gioco c’è la tenuta sociale della regione”. Da qui tutta una serie di proposte, che Cna Umbria mette in campo con convinzione e determinazione. Sono i temi, importantissimi, che vengono trattati in questa puntata. In studio come detto il direttore regionale della Cna, Roberto Giannangeli, che si sofferma sullo studio “L’Umbria a 10 anni dalla crisi: i punti da cui ripartire”, realizzato per Cna Umbria del centro studi Sintesi, e lancia la proposta di un nuovo “Patto” per far recuperare alla regione il terreno perduto in maniera più rapida ed efficace rispetto a quanto sta avvenendo.

“Nell’economia del futuro – afferma tra l’altro Roberto Giannangeli nell’intervista tv – a fare la differenza saranno i saperi e l’innovazione e questi non dipendono dalla dimensione d’impresa ma dalla qualità delle persone che vi lavorano. Ecco perché secondo noi si deve puntare sulle piccole imprese, al cui interno si trovano competenze enormi. Non siamo all’anno zero, diverse cose sono state fatte bene, ma le sfide che ci attendono sono molte, a cominciare dall’integrazione tra manifattura tradizionale e digitale per riavvicinare le piccole imprese al mercato globale, dall’internazionalizzazione del territorio per incrementare il turismo, dalla velocizzazione della ricostruzione post sisma per fare ripartire l’area del cratere al più presto, senza dimenticare la creazione di nuove infrastrutture, tra cui il nodo di Perugia e il collegamento con l’alta velocità. Tante piccole imprese stanno tornando a fare investimenti: si usino le risorse dei fondi europei per creare strumenti ad hoc per queste aziende, per troppo tempo messe in difficoltà anche dal razionamento del credito bancario. Così come per valorizzare le risorse umane riteniamo opportuno rivedere l’organizzazione e le azioni dedicate alla formazione professionale”.

 

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