VORREI...
Abbiamo un Presidente del Consiglio ex banchiere che vuol mandare in pensione i lavoratori a 65 anni e 39 di contributi, dopo essere andato in pensione, lui, a 59 anni;
abbiamo un leader politico di centro-sinistra-destra (a seconda della convenienza) che il giorno del voto in Italia per estendere i diritti della comunità LGBTQ, va, come conferenziere a pagamento, in Arabia Saudita dove le persone LGBTQ finiscono in gelera o addirittura sul patibolo;
abbiamo un governo che ha imposto il green pass per chi vada a lavorare, a teatro, al ristorante, al cinema, ma che lo ritiene non necessario per chi vada in chiesa (probabilmente confidando sugli anticorpi celesti);
abbiamo un paese nel quale tassare i patrimoni dei ricchi è considerato un retaggio veteromarxista, mentre tartassare i lavoratori con salari da fame e contratti da schiavi è indice di modernità;
abbiamo una classe politica che accoglie amabilmente un signore, Bolsonaro, divenuto presidente grazie alle false accuse contro il suo principale avversario, denunciato dagli indigeni all'AIA per genocidio, accusato dal suo Senato di strage per come ha gestito la pandemia e colpevole di aver aggravato la deforestazione dell'Amazonia, e che, al contrario, approva sanzioni contro un governo, quello cubano, che invia eserciti di medici in aiuto ai popoli che ne abbiano bisogno e che con un siero autoprodotto è al primo posto al mondo come copertura vaccinale.
Vorrei un paese nel quale considerare queste, e molto altro, intollerabili contraddizioni e inaccettabili ingiustizie diventasse la pietra angolare di una sinistra unità, non residuale e del lavoro.
Vorrei...
 

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