La vecchia Fabbrica d'Armi, oggi PMAL di Terni, secondo i sindacati
29/09/2021 - 18:12
Illustre Sottosegretario Senatrice Stefania Pucciarelli,
innanzitutto le RSU e le OO.SS. del P.M.A.L. di Terni La ringraziano per l’attenzione che ha voluto dimostrare con la Sua odierna visita presso questo stabilimento militare.
Per le scriventi questa è un’occasione importantissima, vista la grave e non più derogabile emergenza occupazionale e funzionale dell’Ente.
Con la presente, quindi, i sottoscritti rappresentanti sindacali vogliono evidenziare in maniera sintetica le principali criticità esistenti, le quali, se non risolte, impediranno al Polo di assolvere ai propri strategici compiti istituzionali:
A causa dell’elevata anzianità anagrafica media del personale, la pianta organica dell’Ente (fissata in 384 dipendenti civili, con D.M. del 2014) è attualmente scesa a meno di 230 unità per via del blocco del turn over, ma nei prossimi due anni scenderà vertiginosamente, per effetto dei pensionamenti, arrivando già alla fine del 2022 a 155 unità (senza contare l’impatto della riforma della legge “Fornero”), e a sole 70 alla fine del 2023, causando una disastrosa dispersione dell’elevato know-how acquisito, soprattutto dal personale tecnico, ma che avrà gravi conseguenze anche nel settore amministrativo e nei quadri direttivi civili (già impoveriti e sovraccaricati dalla carenza e dal continuo avvicendamento dei giovani ufficiali ingegneri).
Senza la realizzazione di un immediato piano straordinario di assunzioni di personale civile, soprattutto dell’area tecnico-industriale, accompagnato da adeguate coperture nella legge di bilancio 2021, che attui immediatamente la copertura delle carenze ufficializzate dalla Direzione Generale del Personale Civile nel recente documento relativo al fabbisogno triennale, e che preveda per il PMAL almeno 300 nuove immissioni di personale tecnico e amministrativo, non sarà più possibile scongiurare il ridimensionamento se non la stessa chiusura di questo insediamento logistico.
Manca ancora ogni tipo di programmazione e/o processo di avvio, contestualmente al citato piano straordinario, della scuola di formazione, a livello nazionale, presso il Polo di Terni, indispensabile al fine di trasferire, con il contributo dei suoi dipendenti civili (quei pochi ancora in servizio), conoscenze ed esperienze a favore dell’Area Tecnico-Industriale della Difesa e favorire, in una prima fase, percorsi alternativi di reclutamento, anche a tempo determinato e/o mediante contratti formazione lavoro, alternanza scuola lavoro, ecc.).
Ad oggi non vi è garanzia di previsione nei bilanci del Suo dicastero di adeguate risorse per la spesa corrente in grado di assicurare almeno il funzionamento e l’ordinaria manutenzione dell’Ente, dei suoi impianti e delle sue attrezzature, in modo da consentirgli di assolvere alla propria mission e non rendere la parola “strategico”, da tutti i vertici di S.M.E. associata al P.M.A.L., priva di ogni significato.
In conclusione potrebbe costituire una proficua intuizione inserire l’ente ternano in un contesto organizzativo e di servizio “interforze”, vista la platea di utenti che già vi fanno riferimento e le sue enormi potenzialità in termini di offerta tecnica, sia verso altre FF.AA. e Corpi armati dello Stato, sia verso i poli universitari o il “mercato privato” e prevedere un vice direttore civile in grado di assicurare una maggiore continuità di indirizzi e di policy industriale.
Le RSU e le OO.SS. del Polo di Terni, pur nella speranza che la Sua competenza e sensibilità sapranno rispondere e farsi carico con immediatezza delle ineludibili richieste sopra descritte, non possono più accettare vane promesse – non c’è più tempo – e quindi sosterranno con forza e con tutti gli strumenti a loro disposizione queste e le altre rivendicazioni utili alla salvaguardia e alla sopravvivenza del Polo di Mantenimento delle Armi Leggere di Terni.
RSU-CGIL-CISL-UIL del PMAL - TERNI
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