La UIL e i salari. Il potere di acquisto degli operai è solo un ricordo
Aumentare il potere di acquisto dei lavoratori rilanciando la contrattazione: la nota di UILA Umbria.
Oggi più che mai è necessario rilanciare la contrattazione a tutti i livelli per incrementare il potere di acquisto dei lavoratori. Lo sostiene UILA Umbria, nelle parole del Segretario Daniele Marcaccioli.
“Con l'inflazione a questi livelli e la corsa dei prezzi verso l’alto, a cominciare da quelli alimentari, uniti ai costi dell'energia e dei carburanti non più giustificabili, si sono minate le fondamenta e la tenuta della famiglia media del nostro paese e della nostra regione” continua Marcaccioli. “Se per molti sino a qualche mese fa era difficile vivere con l’attuale stipendio oggi si tratta di sopravvivere. Lo stato attuale impone alla classe politica, dirigenziale e sindacale una profonda riflessione su quanto sta accadendo. Un accordo quadro che metta insieme gli attori principali della società può dare quella luce per illuminare il tunnel buio dove sembra essere entrato il nostro bel pese.”
Secondo la Segreteria Regionale UILA Umbria, la brutalità della situazione ancor’oggi non ha svelato il suo vero volto e si rischia, se non saranno presi seri provvedimenti, di far esplodere una serie di realtà concatenanti innescando un circolo vizioso con ripercussioni in tutti i settori.
Le misure messe a dimora dal governo sulla legge di bilancio per il lavoro e le imprese sposteranno solo le difficoltà più avanti se non si attiveranno riforme strutturali per lavoratori ed imprese. Dal punto di vista sindacale una delle cose su cui dobbiamo puntare è quella della contrattazione nazionale e decentrata, rilanciando la produttività e la formazione a 360 gradi dei lavoratori. Va sterilizzata la tassazione sui rinnovi dei contratti nazionali e di secondo livello.
“Reputo incomprensibile – dice Marcaccioli – come decine e decine di aziende del tessuto industriale umbro del settore alimentare preferisca pagare mensilmente la mancata contrattazione in vigore dal primo gennaio 2023 ed a tassazione piena, che scommettere su un premio di produttività contrattato e con degli obiettivi sfidanti ed a fiscalità agevolata sia per il lavoratore che per l’impresa.”
“Se ancora siamo a questi livelli, soprattutto in quelle realtà dove il sindacato non è presente, come si può sperare di essere competitivi nel mercato nazionale e globale? La qualità del lavoro e la crescita di competitività delle aziende passa soprattutto attraverso il coinvolgimento dei lavoratori negli obiettivi della crescita stessa. In ultimo il governo incentivi massivamente la copertura con pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni e dei posti auto delle aziende che intendono impegnarsi ed investire nei prossimi anni in Italia in modo da rendere meno costosi i costi di produzione anche in nome di questa sofferta rivoluzione verde. La stessa cosa deve avvenire con la nascita delle comunità energetiche coinvolgendo tutte le imprese agricole.”
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