Trasporti per studenti universitari. Possiamo migliorare (di Enrico Melasecche)
“Nonostante un impegno importante di chi fin dall’inizio ha creduto nella possibilità che l’abbonamento per i servizi di trasporto pubblico locale, di fatto gratuito, per gli studenti universitari iscritti alla Università degli Studi di Perugia, esteso successivamente anche a quelli dell’Università per Stranieri, potesse definitivamente decollare e strutturarsi per i decenni a venire, dando concretezza ad una progetto del tutto originale, ad oggi la risposta è solo parzialmente positiva. Sono, infatti, circa 12.500 gli studenti che hanno sottoscritto l’abbonamento gratuitamente utilizzando il ‘bonus trasporti’ del Governo, usufruendo del voucher di 60 euro e cedendolo al gestore per ottenere l’abbonamento del valore di oltre 600 euro”. È quanto rende noto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche.
“L’idea vincente – spiega - si basa su un assunto, quello di pagare tutti o quasi per pagare poco o nulla. A Firenze, ad esempio, l’Università aggiunge alle tasse da pagare al momento dell’iscrizione la somma per ottenere l’abbonamento e solo coloro che manifestano la volontà di non aderire non verseranno il relativo costo. Non solo – aggiunge -, la differenza che rende unico il progetto dell’Umbria è che, mentre a Firenze hanno diritto alle sole corse urbane, agli studenti iscritti alle nostre Università è stata data la possibilità di utilizzare i mezzi di trasporto pubblico in ogni parte della regione, che diventa in questo modo una sorta di grande campus universitario, potendo spostarsi per partecipare alle moltissime manifestazioni culturali, turistiche, enogastronomiche organizzate in ogni comune”.
“Raggiungendo i 19.000 abbonamenti, con il 67% circa di sottoscrizioni – evidenzia l’assessore -, non ci sarebbe un maggior esborso da parte degli Enti partecipanti, mentre oltre questa percentuale, maggiore è l’adesione maggiore il risparmio delle casse pubbliche. Il progetto si basava su previsioni fatte da una indagine conoscitiva che prevedeva una adesione quasi plebiscitaria ad oltre il 90%, cosa che non si è verificata né probabilmente si verificherà”.
“Questa proposta ha anche un vantaggio notevole – sottolinea Melasecche - non solo per il Comune di Perugia, ma anche per gli altri. Consente, infatti, ad uno studente di vivere anche a distanza di ottanta chilometri e raggiungere la sede degli studi quotidianamente, venendo incontro a tutti coloro che non trovano nel capoluogo regionale un alloggio confacente alle proprie necessità”.
“Quindi qual è lo scenario che si presenta? Convocherò in febbraio un’altra seduta del tavolo interistituzionale – informa l’assessore - per decidere come procedere. Premesso che la Regione ha creduto, con grande senso di responsabilità e in modo deciso su questa sperimentazione per l’anno accademico 2022/23, impegnando generosamente la somma di 400 mila euro, in senso assoluto la maggiore fra quelle versate dagli altri Enti, tenuto conto però delle proprie difficoltà di bilancio, non credo potrà ancora farsi carico negli anni a venire di tale onere, a maggior ragione se i numeri finali dovessero confermare l’accoglienza da parte soltanto del 50% degli studenti. Pertanto – conclude l’assessore Melasecche – vedo l’unica possibilità di conferma di questa provvidenza nell’introduzione da parte delle Università dello stesso meccanismo utilizzato da quella di Firenze, che consente di coprire i costi con l’adesione massiccia indotta dalla proposta citata”.
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