Ammetto, le forze politiche di questa città hanno uno spiccato senso dell’umorismo. Visti vicino, i due  manifesti hanno un effetto esilarante, con una scelta cromatica perfetta.  Da una parte quello bianco (cioè di un non colore che rispecchia perfettamente la dinamicità dei nostri amministratori) dove l’amministrazione comunale annovera i grandi successi ottenuti in questo anno e augura buone feste a tutti noi spoletini. L’altro nero, funereo, in cui l’opposizione chiede perentoriamente le dimissioni del nostro primo cittadino. In quest’ultimo, salta all’occhio la presenza del simbolo di Spoleto 5 Stelle, evidentemente nel corso degli ultimi due anni è cambiata la posizione dei “grillini” rispetto alla possibilità di presentare il simbolo accanto a quelli che rappresentano la “vecchia” politica”.

Ora quel simbolo si trova più a suo agio vicino a quelli del PDL, della Lega, dell’UDC ecc., cioè a tutti coloro che credono che il futuro del nostro Paese sia: il nucleare, gli inceneritori e l’acqua “privata”. Colgo l’occasione per registrare la totale assenza di rappresentanti del Movimento 5 Stelle alla nostra iniziativa di sabato 14 dicembre dove è stato presentato il libro “La Peste” di Tommaso Sodano, poiché, visto il loro impegno pressoché monotematico sugli inceneritori, immaginavo che qualcuno di loro volesse interloquire con chi, come Tommaso Sodano, la battaglia agli inceneritori la fa da tempo, una battaglia tra l’altro bipartisan contro la “cattiva politica” tutta.

Ma al di là dell’uscita, quasi contemporanea, dei due manifesti c’è una cosa che accomuna la politica della maggioranza e dell’opposizione della nostra città, entrambi non hanno un progetto, un’idea di quale sarà il futuro di Spoleto nei prossimi anni, ma navigano a vista, discutendo di tematiche indifferenti ai più. Una città la nostra, ripiegata su se stessa, che sopravvive solo grazie all’eredità del proprio nome.

Qualcuno ancora mi chiede se il P.R.C. fa parte di questa coalizione: la risposta e no. Avevamo incentrato l’accordo di coalizione, con il Sindaco Benedetti, sulle risposte da dare a questa città, rispetto ai temi del lavoro, della democrazia e della partecipazione, dell’ambiente, delle politiche giovanili e della rivitalizzazione del centro storico. Tutto è rimasto lettera morta e al rinnovamento anagrafico non è corrisposto un rinnovamento politico, tutto si sta svolgendo secondo le stesse logiche del passato e gli stessi sistemi di occupazione delle caselle del potere, incuranti della crisi occupazionale che colpisce pesantemente il nostro territorio, del problema del centro storico che sta è diventando sempre più un museo a cielo aperto, i giovani che hanno sempre meno opportunità di lavoro, l’ambiente e le scelte relative sembrano essere un fatto privato.

Magari se il periodo fosse meno nero, se la crisi allentasse la sua morsa, se magari fosse caduto il governo del “non fare” di Berlusconi, avrei potuto anche ridere dei due manifesti, in realtà ciò che provo è una grande tristezza per il declino che sta vivendo questa città.

Maura Coltorti
Segretaria del Circolo del P.R.C. di Spoleto
 

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