(di Andrea Caprini) Nella seduta del consiglio comunale del 5 aprile, in occasione della discussione dell’ordine del giorno  presentato dai consiglieri del PD in difesa della sanità pubblica, finalmente Ruggiano chiarisce la sua  posizione. Per il primo cittadino, in linea con la giunta Tesei, sono troppi i nosocomi in Umbria e va superato  il modello fondato sulla rete ospedaliera cosi come lo abbiamo conosciuto, con buona pace delle cittadine e  dei cittadini tuderti costretti ad un turismo sanitario inaccettabile e dei comitati che in questi ultimi due anni  si sono battuti per la difesa dell’ospedale di Pantalla. 

Niente lasciava intendere, naturalmente, qualcosa di diverso alla luce del contegno tenuto dal sindaco di  fronte al progressivo impoverimento della struttura della Media Valle del Tevere, ma, almeno, è stato  squarciato il velo di ipocrisia che ha caratterizzato le posizioni del centrodestra locale sul tema della difesa  dei servizi sanitari territoriali. 

Si fa chiarezza su chi ritiene che privare sessantamila utenti di un ospedale sia un danno irreparabile e chi  pensa il contrario. 

Peccato che non avendo completamente perso la memoria molti si ricordano di un sindaco alle prime armi  che manifestava “intabarrato” davanti alla vecchia struttura di Porta Romana. Evidentemente le mire di un  posto in consiglio regionale hanno ammorbidito anche gli spiriti più indomiti e saremmo quasi portati ad  augurare a Ruggiano di riuscire nell’intento, con la certezza che la città si liberebbe di una gestione attenta  solamente ad interessi che nulla hanno a che fare con quelli della collettività e con la speranza (esile) che da  consigliere regionale riesca a tutelare la comunità tuderte più di quanto non abbia fatto da sindaco. 

 

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