Caduta la maschera……et voilà vediamo finalmente la faccia!
Il vero volto e il vero scopo del potere politico esecutivo a Terni è quello di concedere la titolarità della gestione di reti ed impianti dell’illuminazione pubblica non più ad Asm Terni Spa, ma “all’ipotetica società” che sarà ritenuta la più conveniente in base ai requisiti di gara ad evidenza pubblica che il Comune bandirà dopo aver approvato la sconsiderata Delibera Comunale N. 415 DEL 07.11.2024.
Un anno fa, quando il Comune aveva dichiarato che Terni Reti non poteva più gestire il servizio e aveva deciso di percorrere la strada dell’affidamento tramite piattaforma Consip a un raggruppamento di imprese, come OO.SS. FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL, UILTEC-UIL, nell’interesse ed a tutela dei lavoratori ASM, ci siamo chiesti: “La strada può essere un’altra? Sono state vagliate tutte le scelte possibili indicate dall’autorità garante da parte del Comune di Terni che è anche
Socio di maggioranza di ASM?”.
Dopo questa delibera torniamo a chiederci come mai la Giunta possa aver votato di mettere a disposizione degli interessi privati la gestione dei servizi ad interesse pubblico. Non è mai stata aperta una discussione nei luoghi opportuni, sempre come richiedevamo un anno fa.
Come OO.SS. rimarchiamo che il Comune di Terni ha affidato ad Asm Terni Spa la gestione degli impianti di pubblica illuminazione sin dal 1962 e che il contratto in essere non è ancora scaduto: a fronte di questo l’azienda ha preso impegni di una certa rilevanza assumendo personale e portando avanti importanti investimenti.
Come OO.SS evidenziamo che il Comune, avendo ricevuto spontaneamente le quattro proposte di Project Financing, poteva valutarle con ampio margine di discrezionalità, al fine di individuare la soluzione maggiormente conforme alle condizioni di pubblico interesse. La Multiutility ASM che ricordiamo essere partecipata dal Comune di Terni per il 55% offre, in virtù di questa partecipazione, una interlocuzione più diretta; ASM non solo riqualificherebbe le infrastrutture, in continuità con quanto già fatto, ma garantirebbe anche tutti gli interventi necessari per l’attuazione di una transizione ecologica seria sul territorio, con la salvaguardia, al tempo stesso, dei posti di lavoro.

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