Ahhh ma non era l'opera del futurista... era solo l'insegna del negozio del carbonaio.

Certuni hanno pensato che potesse essere l'opera geniale di un grande pittore che Perugia celebra da sempre. Qualcuno tra le pieghe l'ipotesi l'aveva avanza, nel modo spesso consono a chi non sa cosa dire e allora sceglie l'astratto pensiero del "qui lo dico e qui lo nego".
Non che a vederlo sembrasse una grande opera paesaggistica, un volto misterioso come la Gioconda, l'allegoria della Primavera o un campo di girasoli inondato dal colore. Una fascina era e una fascina resta, più l'insegna del carbonaio che un'opera d'arte, vergata dalla mano attenta di un famoso pittore.
Una semplice fascina che ricorda l'inaugurazione del Mercato Coperto del 1932, niente opera d'arte che sia valso il prezzo del colore per restaurarla e per cercarla sotto alla calcina... soprattutto cercarla.

Perchè nessuno lo dice che la fascina fosse stata volutamente calcinata di calce dopo che il ventennio era passato e cancellata dalla memoria, in quel momento in cui ai perugini si rizzavano i capelli al solo rivedere i simboli di Lui e della guerra.
Voi dite che mi invento le cose? Che il simbolo fosse stato visibile anche durante il post guerra? Che fosse sempre stato lì, poco visibile ma c'era? Mi spiace per i nostalgici e per coloro che si sono adoperati a riportarlo al colore originale. La Perugia che ha rinnegato il Fascismo, la veglia al Brufani, i simboli e i ricordi, sopra alla fascina ci aveva passato quattro mani di calcina. Il Grifo rosso non si tocca... ma la per la fascina, cazzuola e calcina...
La foto che vedete è la foto che campeggia nel sito del comune di Perugia relativo al progetto del mercato coperto e la foto che vi propongo è tratta dal video del 27 luglio del 2018, quando la Giunta del Governo Romizi Primo, portava i massimi esponenti della Fondazione CRP a vedere l'avanzamento dei lavori.

C'era, c'è solo il Grifo, e la fascina è sotto la calcina.

Ora potrebbe pure essere opera di un indimenticabile pittore e inestimabile valore, potremmo discutere per mesi sula valore delle pennellate che hanno vergato le corde della fascina, potremmo imbastire convegni sulla qualità e forza del manico dell'ascia, l'incisività mascolina della lama, ma resta, sempre e comunque il simbolo di un'era che nessuno ama rivivere, di un poeriodo cancellato dalla nostra Costituzione, voluta dai padri che l'hanno scritta in versione antifascista, con la preoccupazione che ciò che gli italiani avevano vissuto, non accadesse mai più. Ed erano concordi comunisti, socialisti, democristiani, republicani, liberali... tutti erano consapevoli di non voler vivere più ciò che era stato vissuto. Per questo tredici anni che quel simbolo fu pitturato, dopo la mano sapiente passò sulla fascina la calcina.

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