Romeo Mancini per la sua città Perugia ha realizzato opere di qualità come il Monumento a Capitini dentro il Palazzo dei Priori, la Fontana al lavoratore a Santa Giuliana, il Monumento ai perseguitati umbri dal regime fascista alla Rocca Paolina. Oltre a questi c’è la grande scultura al Parco Chico Mendes di fianco la Stazione Cortonese del Minimetrò dedicata “All'infanzia, per l'anno internazionale del bambino, 1980” che così come dovrebbe essere la vita di ogni bambino al mondo si spinge in alto verso la luce aprendosi alla vita come un fiore.

Peccato che a guardarla da vicino ci si accorge che è aggredita dalla ruggine. La situazione non è che sia drammatica ma se non si interviene la ruggine continuerà ad attaccare il metallo finché si arriverà al punto di non ritorno nel quale qualcuno dirà “è pericoloso lasciarla così, i denari per un restauro impegnativo non ci sono e purtroppo deve essere abbattuta”, mentre se si intervenisse ora il costo per le casse di un comune non sarebbero elevate, l’intervento sarebbe non complesso e si dimostrerebbe di non essere miopi ma di avere uno sguardo e un pensiero lungo attento alle future generazioni coltivando la volontà di lasciargli segni del proprio presente. Già una scultura dedicata ai bambini in un parco è nel luogo esatto ma a fianco di una stazione del Minimetrò in un quartiere che soffre dell’anonimato di cui soffrono quelli nati negli anni 60/80 lo è ancora di più perché suggerisce un modo di rendere più bella, attrattiva e migliore Perugia: le stazioni del  Minimetrò già portano la firma prestigiosa di Jean Nouvel se accanto o all’interno di ognuna di esse ci fosse l’opera di un artista di un certo rilievo come alla “Cortonese” si creerebbe da Pian di Massiano al Pincetto un percorso dell’arte di questo tempo realizzando a Perugia quello che alle stazioni di metropolitane di varie città è stato già fatto da tempo come a Napoli dove alcune di esse sono dei veri e propri musei.

Vanni Capoccia

 

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