La sanità (l'Opinione di Giocondo Talamonti)
Le sfide per assicurare ai cittadini la salute si caratterizzano per loro complessità, universalità e continuità. La sostenibilità dei più elevati livelli di salute non può essere relazionata solo agli incrementi della spesa sanitaria ma passa necessariamente attraverso politiche di prevenzione e di promozione del benessere. La sostenibilità sanitaria ha due facce: quella del servizio sanitario e quella della salute sociale. In altri termini: “un sistema sanitario pubblico, universalistico, è sostenibile nella misura in cui i cittadini lo vogliono e intendono sostenerlo”. “Chi, invece, vuole demolire” il pubblico lo farebbe indebolendo progressivamente l’esistente. Ed è esattamente ciò che sta succedendo. Il più delle volte ci si rivolge al privato perché il pubblico non funziona o non è posto in condizioni di funzionare.
Basta vedere le liste di attesa che rappresentano un esempio di debolezza del servizio sanitario, ma che denotano anche disaffezione e sfiducia della popolazione nei confronti del sistema sanitario pubblico. Tutto ciò obbliga gli utenti a rivolgersi al privato, e ciò avviene anche per altri temi dell’organizzazione sociale, quando, ad esempio, si ricerca efficienza e professionalità. I fondamenti del sistema di welfare: istruzione, sanità, previdenza sociale sono prioritari per lo sviluppo di una società che guarda lontano. L’Associazione Politico Culturale “Enrico Berlinguer” è attenta alla salute sia nella prevenzione che nella terapia ed è impegnata perché si affermi sempre più la sanità pubblica ed un nuovo Ospedale di eccellenza. Secondo quanto si apprende, il nuovo ospedale di Terni – sul piano progettuale – conterà 15 sale operatorie (contro le 10 attuali), due diversi pronto soccorso, un’area elisoccorso sul tetto dell’edificio, un parcheggio multipiano, dotazioni tecnologiche. La struttura potrà contare su 540 posti letto, come l’attuale ‘Santa Maria’.
Quello che manca, secondo l’Associazione “Berlinguer” è un confronto fra le forze vive della città, le Istituzioni (Comune, Regione) e i dirigenti della sanità pubblica ospedaliera che assuma posizioni in merito al sito del nuovo Ospedale, dare impulso ad una fase di potenziamento della rete sanitaria regionale avviando tutte le procedure necessarie ad espletare le assunzioni, recuperando le prestazioni accumulate nel periodo della pandemia. Non insistere sugli indicatori di performance tesi a ridurre la degenza media dei ricoveri a non più di sette giorni, in media Si tratterebbe di un progetto che finirebbe per aumentare la “produzione” e di conseguenza i costi.
Secondo l’Associazione “Berlinguer” è un modo di trattare le persone come pacchi. Occorre invece vedere come migliorare il rapporto ospedale-università, quale ruolo far assumere all’Università, quali investimenti fare in campo tecnologico, dal digitale alla robotica, partendo dalla considerazione che il futuro della medicina è segnato dall’intelligenza artificiale. La quale resta uno strumento che necessita di essere integrata con figure di specifica esperienza sanitaria, capaci di governare le nuove tecnologie e, cosa più importante, di metterle al servizio della persona, secondo una visione etica ed “umana”. Su questa interpretazione si gioca il ruolo della ricerca e dell’Università, lo sviluppo di nuovi farmaci e vaccini, la telemedicina, la chirurgia robotica. Tutto questo si può realizzare se pensiamo ad un modo diverso del lavoro in una azienda sanitaria, che con il contributo di tutti vogliamo potenziare e rendere operativa nell’intero arco delle 24 ore. Ed è chiaro che la soluzione dei problemi passa esclusivamente dalla volontà di ciascuno di noi.
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