I ricordi di Sebastopoli (di Gianluca Liberali)
Nel 2009 stavo a Sebastopoli perché Roberto Lelli mi aveva convinto ad aprire il primo Irish Pub della Crimea. In quei gironi di sopralluoghi, cazzeggio e trattative, mentre giravo per la baia di Arbukta mi accorgo che mi sono perso o forse, mi hanno rubato il passaporto, perché da quelle parti i passaporti li vendono bene agli afgani. Nella baia ci stavano schierate le navi ucraine e russe insieme. Lelli me ne dice di tutti i colori perché "di una cosa mi ero raccomandato prinz, stai attento al passaporto" e mi manda a fare la denuncia di smarrimento dai karabineren con Lorenzo a fare il traduttore. Mentre sto in sala d'attesa da uno stanzino escono 2 agenti in borghese che tenevano sottobraccio un ragazzo tumefatto, tumefatto da loro chiaramente. Il maresciallo è gentilissimo, dietro di se c'ha 2 poster incorniciati, uno di uno noto signore con i baffi che ci ha salvato dal nazismo e un poster di una contadina con lo sguardo corrucciato e l'indice sulla bocca e una scritta in cirillico.
Lorenzo che significa la scritta?
Silenzio il nemico ti ascolta!
Il maresciallo mi fa la denuncia di smarrimento con la macchina da scrivere. Lorenzo mi dice paga 30 krivne al maresciallo, "ma che sei scemo Loré?", "Dai 30 krivne al maresciallo!". Il maresciallo coglie il mio imbarazzo e da uomo incorruttibile inizia a gesticolare che non voleva soldi per carità. Lorenzo insiste, tiro fuori i soldi, lui è un servitore dello stato e dice di no, ma alla fine se non prendeva i soldi ci rimaneva male Lorenzo e li ha presi.
Roberto e Lorenzo mi buttano su un treno che partiva da Sebastopoli alle 20 e arrivava a Kiev il giorno dopo alle 10:00. Li mi avrebbe preso Ania, una loro amica Ucraina che mi avrebbe e portato all'ambasciata per le pratiche. Il treno era di quelli vecchissimi con 15 vagoni, non so se di prima o dopo la guerra mondiale.
Nella cuccetta ci stavano 1 ingegnere navale, ma li si danno dell'ingegnere anche tra periti, un signore che lavorava sulle navi e una ragazza. La prima ora di viaggio è stata tutta sorrisi Berlusconi gli piace la gnocca. C'avevano i portapranzi in alluminio e hanno diviso il cibo e buttato su un festino in cabina con bottiglie senza etichetta, ovviamente non capivo nulla. Finito il festino ho capito che l'omino andava a fare un'operazione all'ospedale di Kiev e stava preoccupato.
In quei giorni era la prima volta che sentivo parlare di oligarchi russi. Lelli e Lorenzo mi spiegavano che alcuni di loro volevano fare in Crimea quello che abbiamo fatto in Costa Smeralda negli anni 60. E gli serviva gente del mestiere, e gli italiani erano tra i preferiti. Ti davano locali a prezzi bassissimi e una flat tax al 5%.
A Kiev mi ha preso Anya e camminando da la stazione all'ambasciata la polizia mi ha fermato e chiesto i documenti due volte, leggevano la denuncia di smarrimento del maresciallo di Sebastopoli e mi tenevano in attesa di niente, parlottavano su quel foglio e mi tenevano li. Pensavo che volevano una mazzetta, ma io c'avevo paura, e se poi mi arrestano per tentata corruzione? alla fine l'amica di Lelli ci parlava e mi lasciavano andare.
Girare per kiev è l’esatto opposto di Lucio Dalla a Bologna in disperato erotico stomp.
All'ambasciata mi controllano i carabinieri italiani, negli uffici mi iniziano a fare problemi perché il visto provvisorio che mi rilasciano vale 72 ore, ma non mi sta bene perché c'ho l'aereo tra 5gg: sono ospite dall'Italiano che ha aperto la prima gelateria artigianale della Crimea e io sono quello che aprirà il primo Irish pub della Crimea e non sto li per turismo. Il vice del console mi dice che non può farci nulla e che devo lasciare l'Ucraina entro 72h, poi legge che ero nato a Rieti e mi dice se abito lontano da Montopoli in Sabina. Non ricordo come è andata la logica della conversazione ma mi sono ritrovato a parlare con questo signore del campo da calcio del Monterotondo scalo e mi ha fatto un foglio per rimanere in Ucraina fino al giorno della partenza “e per qualsiasi problema ecco il mio numero”.
A Kiev ci stavano i 6x3 di Toto Cutugno che avrebbe suonato all'auditorium pochi giorni dopo.
Il ritorno a Sebastopoli sul treno è stata una cosa da infarto per cose che non si possono scrivere sui social ma quando vi incontro ve lo dico.
Anche in quella cuccetta ero l’attrazione e uno mi raccontava di quando è stato a Firenze, uno di loro sempre ingegnere nautico col diploma conosceva tutti i porti italiani.
Alle fermate del treno c'è un mercato improvvisato con quelli sotto il treno che vendono di tutto a chi sta in viaggio, dai vasi di caviale a pesci secchi affumicati a parabrezza delle macchine.
Prima di salir le scale per il lettino della cuccetta mi son fermato a guardare una stella (Sono molto preoccupato) mi son steso sul lettino ho chiuso un poco gli occhi
Come è fatto il granaio del modo? Un viaggio in treno lungo da Bologna a Reggio Calabria e ogni volta che ti affacci dal finestrino vedi solo una spianata di terra.
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