L'aggiornamento del Piano regionale della qualità dell’aria (PRQA) approvato dalla Giunta Tesei con D.G.R. 741 del 28/07/2021, e tuttora in discussione nella II commissione regionale, riporta la città di Terni e l'intera Umbria indietro di almeno vent'anni nell’epoca più buia del negazionismo ambientale.

Secondo la giunta regionale, caminetti e stufe sono i responsabili dell'emergenza ambientale della conca ternana. In base a questa valutazione anti-scientifica degli oltre 200 milioni totali previsti nel piano, nemmeno un euro viene stanziato per la sostenibilità ambientale dei processi industriali e per la transizione ecologica. Un danno incalcolabile per una situazione che richiede interventi immediati ed urgenti. Il negazionismo della politica ricade sull’emergenza ternana e sugli effetti a livello locale della crisi climatica globale. Abbiamo purtroppo visto in questi due anni di pandemia quanto atteggiamenti simili da parte di chi ha responsabilità politico-istituzionali possano essere dannosi.  

Secondo la destra, nel comune di Terni “la matrice” dell'inquinamento da polveri sottili proviene per il 75-80% da riscaldamento domestico, pizzerie e forni a legna. Solo il restante 11% e 9% da traffico e industrie. Vengono così cancellati anni di indagini e analisi scientifiche, come lo studio “Identificazione di sorgenti di particolato atmosferico locali e a lungo raggio in Umbria” prodotto dall’Università di Perugia e dalla stessa ARPA, pubblicato nel 2017. Studio che in base all’analisi chimica e alla caratterizzazione delle polveri, attesta come a Terni il traffico contribuisca per il 27%, il riscaldamento per il 20% e l'industria per il 17% considerando l'ulteriore risollevamento delle polveri per il 18,7% causato da oltre 150 anni di industrializzazione e urbanizzazione. Una valutazione meramente quantitativa che non entra oltretutto nel merito qualitativo delle polveri, in primo luogo i metalli pesanti.

Nell'attuale Piano regionale della Qualità dell’aria invece si è deciso di ignorare le suddette attività scientifiche e si è fatto affidamento sulle stime dell'Inventario Regionale delle Emissioni in atmosfera. Nelle note metodologiche viene evidenziato come, relativamente agli impianti di combustione non industriale, la stima viene fatta prendendo in considerazione metodi apparentemente discutibili, ad esempio individuando il numero per comune delle pizzerie e bracerie dagli elenchi delle pagine gialle online (sic).

I ternani non riescono davvero a credere al negazionismo della destra ternana e regionale, per questo tra le varie misure vengono previsti 450.000 euro per campagne di comunicazione per convincere la gente che il problema sono i camini e le carni alla brace. Cifra che avremmo potuto spendere per studi epidemiologici mirati come quelli richiesti da anni dall'Istituto Superiore di Sanità e che invece vengono buttati per la propaganda.

Nel piano si arriva perfino ad ammettere l'inutilità delle misure che si intendono adottare. Secondo gli scenari di concentrazione delle microparticelle ipotizzati nel 2025, nell'area di Terni e Narni è attesa una riduzione del Pm 2,5 del 10% mentre nell'area Perugia Marsciano l'attesa di riduzione del valore massimo è pari al 19%. Nonostante non sia prevista alcuna misura localizzata la riduzione delle emissioni sarà addirittura doppia. Come ammettere che in assenza di misure straordinarie, nel 2025 ci saranno condizioni di vita migliori.

Il nuovo piano regionale di qualità dell'aria sposta di fatto le risorse destinate a risolvere l'emergenza ambientale su caminetti e stufe. Un’azione devastante considerando che la nostra regione è stata sanzionata dalla comunità europea proprio per la procedura d’infrazione causata dai continui sforamenti della conca ternana.

Già all'inizio del 2021 le nostre denunce avevano evidenziato l’incongruenza grossolana delle indicazioni nel piano, proteste culminate con le dimissioni dei membri di minoranza, De Luca (M5S) e Bettarelli (PD) dalla Commissione d’inchiesta. La giunta Tesei ha deciso di andare avanti a testa bassa, senza alcun confronto e ascolto.

La verità è che i cittadini ternani potevano scegliere tra la sicurezza e la salute. Scegliendo la giunta Latini per il Comune e la giunta Tesei per la Regione, invece, hanno perso sia l'una che l'altra. Quanto sta accadendo in questi giorni non ha precedenti.
 

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