I proventi dai canoni energetici, ripartizione e proventi
Proventi dai canoni delle concessioni idroelettriche: criteri di riparto e finalità da rivedere. La Regione Umbria, ha proposto un disegno di legge che è ora all’attenzione dell’Assemblea regionale per la sua approvazione.
Si tratta di un provvedimento finalizzato a disciplinare l’assegnazione delle concessioni per le grandi derivazioni idroelettriche, per gran parte concentrate nella Provincia di Terni, che consente inoltre alla Regione di incamerare rilevanti importi su base annua (importo presunto maggiore di 10 milioni), di cui una quota (35%) da concedere ai Comuni interessati per eseguire una serie di interventi/attività.
Il disegno di legge richiama inoltre la L.R. 18/2021 per stabilire i Comuni beneficiari, i criteri di riparto e le finalità cui destinare tali fondi.
Riteniamo che tali criteri siano da rivedere e, soprattutto, che i fondi destinati ai comuni vadano ad affrontare prioritariamente argomenti di interesse ambientale, settore invece che è completamente trascurato dalle norme suddette e dal disegno di legge in approvazione.
A seguire il testo della nota inviata all’Assemblea regionale
Il disegno di legge in oggetto prevede di destinare una quota dei canoni derivanti dalle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche ai Comuni interessati dalle attività degli impianti esistenti per l’uso di acque pubbliche ad uso idroelettrico-forza motrice.
Le amministrazioni comunali interessate, sarebbero state individuate nei comuni di Terni, Narni, Cerreto di Spoleto, Baschi e Alviano, laddove cioè insistono le centrali di produzione dell’energia, sulla falsariga di quanto deciso in precedenza con deliberazioni della Giunta regionale dell’Umbria n. 656/2017 e successive.
I criteri di riparto degli importi dovuti ai Comuni interessati, in base all’art. 3 della L.R. 18/2021 (Legge di stabilità 2019), sono stati basati sulla popolazione residente, mentre le finalità cui destinare i fondi, in base allo stesso articolo, riguardano:
a) decoro urbano; b) manutenzione ordinaria viabilità; c) manutenzione straordinaria, adeguamento, costruzione di impianti sportivi, ubicati nei medesimi comuni; d) realizzazione soli grandi eventi e manifestazioni storiche di cui alla legge regionale 29 luglio 2009, n. 16 (Disciplina delle manifestazioni storiche) nei comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti e di eventi e manifestazioni finalizzate allo sviluppo turistico del territorio per i comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti.
Riteniamo che tale impostazione del DDL in oggetto debba essere modificata, prevedendo quanto segue:
- In merito alla individuazione dei Comuni interessati, andrebbero considerati anche quelli ove insistono gli impianti nel loro complesso e non solo ove sono ubicate le centrali di produzione dell’energia (singolare il caso del bacino di Corbara, ove la frazione omonima in Comune di Orvieto storicamente è interessata da rilevanti criticità, o quello di Alviano per gran parte ricadente nel Comune di Guardea; ebbene, in entrambi i casi i due comuni citati non rientrano tra quelli interessati!);
- In merito ai criteri di riparto basati sulla popolazione residente, si ritiene che si tratti di un elemento limitativo che andrebbe integrato con altri criteri legati alla superficie degli impianti, allo sviluppo lineare delle linee di costa dei bacini artificiali, alla presenza di aree protette e siti di interesse comunitario, ecc.;
- In merito alla destinazione dei fondi appare oltremodo evidente la mancata indicazione di interventi in campo ambientale che anzi avrebbero dovuto costituire il principale settore di intervento anche alla luce della natura di provenienza dei canoni.
La presente viene inviata anche ai Sindaci interessati dai bacini artificiali di Corbara e Alviano, ove insiste il Parco fluviale Tevere, la cui gestione oggi è assente anche per aspetti di carattere prettamente economico, mentre alcune strutture come il Centro servizi di Salviano (Baschi) e quello in costruzione dell’Oasi di Alviano (Guardea) necessiterebbero di fondi per il loro funzionamento, così come andrebbero sostenute le iniziative riguardanti la salvaguardia e la valorizzazione dei siti archeologici di Pagliano (Orvieto) e Scoppieto (Baschi) per riprendere le attività della Scuola di Etruscologia, ed anche per studi sulle note criticità ambientali dei due bacini artificiali citati (esistono ad esempio piani stralcio per Piediluco e per il Trasimeno dell’Autorità di Bacino del Tevere, ma non per Corbara e Alviano nonostante la loro valenza naturalistica e protezionistica), ecc.
La presente vale come formale osservazione al DDL da sottoporre all’Assemblea legislativa in indirizzo, nonché come invito ai Comuni interessati a sostenere le ragioni esposte da questa Associazione per favorire uno sviluppo equilibrato dell’Umbria CUORE VERDE D’ITALIA.
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