COORDINAMENTO 2050 UMBRIA - Bene fanno i sindacati a scendere in piazza a Terni il 14 aprile per denunciare questo progressivo impoverimento nella quantità e nella qualità dei servizi sanitari e socioassistenziali. Il Coordinamento 2050 è al loro fianco a Terni e in ogni altra occasione che si terrà opportuna organizzare nel futuro”. Così si esprime il Coordinamento 2050 Umbria schierandosi a fianco dei sindacati e a difesa della sanità pubblica. “Il Servizio sanitario pubblico è al collasso in Umbria – fa notare Il Coordinamento 2050 –. La totale assenza, per latitanza, della giunta regionale di destra nella gestione della sanità pubblica, che per questo ha generato un buco di bilancio di centinaia di milioni di euro, sta producendo effetti devastanti nel funzionamento del servizio sanitario pubblico umbro. La carenza di personale, le interminabili e a volte criminali liste di attesa, la chiusura di servizi ospedalieri e territoriali, sono l’eclatante testimonianza di una volontà indirizzata al progressivo impoverimento dell’offerta sanitaria pubblica a tutto vantaggio della sanità privata che, così,  vede moltiplicare i propri profitti a spese dei cittadini umbri che non trovando risposte nel pubblico si trovano costretti, ovviamente chi può permetterselo, a rivolgersi proprio alla sanità privata”.“L’Umbria – concludono dal Coordinamento 2050 – solo pochi anni fa era tra le regioni con la migliore qualità dei servizi sanitari, ospedalieri e territoriali. L’Umbria a cui si rivolgevano persone da fuori regione per curarsi, in numero molto maggiore di quanti umbri andavano fuori regione per gli stessi motivi. A oggi per colpa delle politiche di destra avviene il processo inverso a indicare quanto di scellerato si sta giocando sulla vita di 900 mila umbri. Non bisogna abbassare la guardia in difesa della sanità regionale pubblica, fondamentale strumento di tutela e difesa della salute e della vita della collettività regionale”.

PAVANELLI M5S -  “Sia garantita incolumità operatori sanitari delle carceri”. “Chi svolge regolarmente il proprio lavoro deve essere tutelato. Una regola basilare che non dovrebbe conoscere eccezioni, ma che purtroppo invece sembra non valere per medici e sanitari operanti presso le strutture penitenziarie. È di martedì la notizia dell’ennesima aggressione nei confronti del medico in servizio presso il carcere di Terni. L’ultima di una lunga serie. Violenze e minacce nei confronti del personale medico-sanitario che presta servizio presso le strutture penitenziarie, purtroppo, continuano ad essere all’ordine del giorno, a Terni, così come nel carcere Capanne di Perugia. Lo ritengo assolutamente inaccettabile. Per questo ho presentato un’interrogazione al Ministero della giustizia chiedendo un incremento dei presidi di sicurezza a tutela del personale medico e paramedico che tutti i giorni lavora in quegli ambienti. Allo stesso tempo, ho chiesto al Ministro di attivarsi per ottenere un incremento del personale sanitario operante in tali strutture. Solo in questo modo si potranno alleviare le condizioni di particolare stress derivanti dal luogo di lavoro e dal carico dei turni sopportato da questa categoria di lavoratori”. Così in una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli.

PD CRISTOFANI SULLA QUESTURA - “Apprendiamo con soddisfazione la notizia della promozione della Questura di Perugia in prima fascia, con tutto ciò che ne conseguirà anche in relazione all’aumento del personale. La prima fascia è quello che merita una città capoluogo di regione come Perugia, alle prese con problematiche in termini di sicurezza che il centrodestra al governo della città non ha saputo risolvere. Il ritorno della Questura di Perugia in prima fascia era uno degli obbiettivi del Pd di Perugia, come più volte manifestato. Per questa promozione dunque ringraziamo tutte le istituzioni che l’hanno resa possibile. Occorre però ricordare, soprattutto per i più smemorati,  che a declassare la Questura di Perugia, nel 2019, fu l'On. Salvini, allora Ministro degli Interni del Governo Conte I, nonostante le ripetute sollecitazioni fatte  dal Pd perugino al Sindaco per impedirne il declassamento. Dopo anni di questa ingiustizia, si riporta Perugia in una posizione degna. 
In questo quadro ringraziamo dunque chi ha reso possibile tale obiettivo e ringraziamo soprattutto le donne e gli uomini della Questura che i questi anni, nonostante le carenze di  organico, hanno continuato a svolgere un lavoro encomiabile con dedizione e professionalità, assicurando ai cittadini il massimo della sicurezza”. 
Così, in una nota, il segretario del Partito democratico di Perugia, Sauro Cristofani.

M5S SPOLETO - Quando si parla di servizi sanitari e di ospedale bisognerebbe avere la capacità di affrontare le questioni rimuovendo ogni nocivo campanilismo e pregiudizio politico. La mozione presentata dal Sindaco Andrea Sisti, riguardo la revisione dei parametri definiti nel Decreto Ministeriale n. 70 del 2015, va proprio nella direzione auspicata avendo appunto una visione complessiva della materia. 
Vero che il documento proposto dal primo cittadino specifica gli esempi del punto nascita e del pronto soccorso del nostro nosocomio, ma è altrettanto chiara l’impostazione generale che indica come sia necessario rivedere i limiti del DM 70/2015, che ricordiamo essere il “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi alla assistenza ospedaliera”. Le aree interne della Valnerina non possono essere paragonate e quindi gestite come un quartiere di una città assai più abitata. Vari fattori, quali ad esempio la densità di popolazione, la morfologia, i collegamenti e le infrastrutture, le emergenze dovute a calamità naturali avvenute e possibili nel futuro, devono obbligatoriamente definire le specificità di un territorio, ed è per questo che nell’organizzazione sanitaria non è possibile gestire i servizi ospedalieri in uguale misura da nord a sud, da est ad ovest. Come MoVimento 5 Stelle troviamo positive e soddisfacenti le motivazioni che hanno spinto il Sindaco Sisti a presentare questa proposta all’intero Consiglio Comunale. Una procedura di certo che non appartiene alle prassi amministrative, visto che appunto il primo cittadino impegna sé stesso, ma con la quale ha dato una profonda conferma di apertura, partecipazione e ricerca di quel consenso unanime solito del nostro Consiglio in tema di sanità. Peccato invece aver trovato il diniego da parte delle destre locali, etichettandoci addirittura come dei “Don Chisciotte” della situazione, dal momento che non possiamo contrastare il "macrosistema" (e allora ci si domanda il perché esistano livelli locali di governo). E dispiace anche il comportamento del consigliere Catanossi che, con una in parte condivisibile analisi in cui giustamente sottolinea il problema demografico del territorio, ha deciso di bocciare la proposta perché ritenuta poco obiettiva. Prese di posizione queste che riteniamo deboli e poco coraggiose, volte quasi a mantenere uno status quo dove le persone sono considerate meri numeri, dove si creano cittadini di serie a e di serie b in base a dove si trovano. L'evoluzione dei contesti sociali, in base ai perimetri demografici ed economici dei territori, va sì osservata con attenzione ma deve essere affrontata con coraggio e non passivamente accettata.

CGIL SINDACATO - Gruppo Unicalce: rinnovato il contratto integrativo aziendale. É stato siglato il rinnovo del Contratto integrativo aziendale nel Gruppo Unicalce SpA, gruppo leader nella produzione di calce in Italia, che conta 3 stabilimenti nella provincia di Terni. L'intesa raggiunta arriva dopo un lungo periodo di confronto tra sindacato e parte datoriale, confronto che già a fine 2021 aveva portato ad un adeguamento migliorativo della parte normativa e avrà vigenza per il triennio 2023-2025. L'accordo appena firmato tra Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil regionali e il Gruppo Unicalce SpA, vede il raggiungimento di obiettivi importanti in termini di incentivi economici e nella volontà di rinvigorire l'attenzione sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro. Si prevede infatti un premio di risultato di 800€ al raggiungimento degli incrementi previsti in efficienza, redditività e qualità, nel triennio precedente, una quota welfare fissa pari a 250€, un aumento di 16 ore di permessi annui per le visite mediche e soprattutto un nuovo indice di utilizzo degli impianti che conteggi i near-miss o mancati infortuni e le segnalazioni di pericolo, così da elevare gli standard di sicurezza e incentivare una politica di prevenzione.
Viene inoltre potenziata la partecipazione dei lavoratori sia nel coinvolgimento informato sull'andamento dell'azienda sia nella formazione professionale, che tra impiegati e operai, riguarderà 120 unità.Va inoltre sottolineato – prosegue Costanzi-- che dall'altra parte del tavolo della trattativa abbiamo trovato un interlocutore animato da una rinnovata sensibilità verso i lavoratori e coadiuvato da una rappresentanza datoriale, Federbeton (già Federmaco), tesa alla costruzione di soluzioni condivise. La strada intrapresa ci pare quindi essere quella giusta, a beneficio dei lavoratori".

M5S FRANCESCA TIZI - «È ora che il Sindaco di Perugia si interessi della salute dei cittadini e intervenga nella programmazione dell'attività delle ASL - esordisce Francesca Tizi, capogruppo del M5S al Comune di Perugia - controllandone e giudicandone l’operato, perché ormai il Sistema sanitario Umbro sta facendo acqua da tutte le parti fino a metterne in pericolo la vita dei cittadini». «Questi sono poteri che la legge riconosce al primo cittadino» continua Tizi, che ricorda come «sebbene allo stato attuale, per una modifica della legge n. 833/1978, il Sindaco non sia più chiamato a gestire il servizio sanitario, non di meno la legge continua a riconoscergli poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale delle ASL». «È per questo che nei prossimi giorni depositerò una richiesta di convocazione di Consiglio Grande, chiedendo ai miei colleghi di sottoscriverla». «La questione da cui parte la richiesta è stata oggetto di trattazione nella seduta di Question Time del Consiglio comunale di questa mattina - specifica Tizi - e riguarda la situazione del reparto di radiologia interventistica dell'Ospedale di Perugia, situazione divenuta molto critica, in quanto all'attivo dell'organico dell’ospedale è rimasto un solo medico». «La risposta del Direttore della ASL che il Vice-Sindaco Tuteri ha letto questa mattina - spiega la Consigliera del M5S - non ci rassicura perché appare chiaro che l’Ospedale di Perugia, il primo Ospedale della nostra regione, non è più in grado di far fronte in autonomia alle necessità urgenti, in particolare per questo reparto, dove la copertura h24 è garantita solo in interdivisionale con l'Ospedale Terni. Infatti, in caso di paziente con fenomeni di sanguinamenti attivi che richiedano prestazioni radiologiche pre-chirurgiche, ove il medico in organico non sia presente si dovrà chiedere l'intervento del collega di Terni, il quale si trova, però, ad oltre 100 chilometri di distanza!».

«È per questo che è urgente - conclude la Presidentessa del gruppo consiliare M5S - per il ruolo che ricopriamo nell'amministrazione della nostra città, indire il prima possibile un Consiglio Grande per parlare della grave questione delle carenze di organico, ormai purtroppo strutturali, che si stanno profilando nel più grande ospedale dell'Umbria. Il sistema sanitario è un importante presidio di unità nazionale ed elemento fondamentale per realizzare e rendere effettivi i principi costituzionali di solidarietà e uguaglianza. Il suo mancato funzionamento non fa che acuire le disuguaglianze tra i cittadini e a pagarne le spese sono sempre e inevitabilmente i più deboli. É di quanto sta accadendo che vorrei parlare con la cittadinanza e il Sindaco in un Consiglio Grande, perché, se è molto grave che una tale carenza strutturale di personale si verifichi in qualsiasi ospedale, che accada a Perugia, presso il primo Ospedale dell'Umbria è inaccettabile”.
Lo ha dichiarato Francesca Tizi, capogruppo Comune di Perugia M5S

 

 

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