PERUGIA - Se una università va in grave difficoltà perché alcuni suoi studenti sono stati aggrediti da un gruppetto di razzisti xenofobi vuol dire che è in una pesante condizione; e che i suoi problemi sono a monte e ben più gravi di questo, seppure inaccettabile, singolo episodio. 

D'altro lato anche i sassi dell'Arco etrusco sanno che l'Università per Stranieri di Perugia è incapace di reggere il confronto con l'Università per stranieri di Siena e persino con La Scuola di italiano per stranieri di Reggio Emilia, ambedue ben più dinamiche, volitive e al passo con i tempi di quella perugina. 

Una veloce discesa verso il basso non di adesso che dura da tempo, che la Stranieri di Perugia non ha saputo contrastare e che professori e dipendenti dell'Università avrebbero dovuto evidenziare denunciando le cause che a questa condizione l'hanno portata. 

Piuttosto che avere un atteggiamento da struzzi che si ripercuoterà prima contro di loro, poi contro l'Università per Stranieri e a valanga contro Perugia, in particolare contro i suoi giovani che hanno sempre trovato un arricchimento dal confronto e colloquio con i loro coetanei di altri paesi che l'Università per Stranieri da quando è nata ospita. 

Un vulnus che il mondo intellettuale, accademico, economico e politico cittadino dovrebbe affrontare molto seriamente, molto rapidamente e molto profondamente rimuovendone le cause e dimostrando che a Perugia un élite attenta alla città e alle sue istituzioni esiste.

Paolo Benedetti

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