"Perugia contro la guerra"
"Perugia contro la guerra"
Dibattito pubblico organizzato dall'Associazione Culturale UmbriaLeft il 27 maggio del 2022: la relazione introduttiva.
"Perugia contro la guerra"
La guerra è una aberrazione disumana, non è mai giustificabile.
Come saggiamente prescrive l'articolo 11 della nostra Costituzione, la guerra non può essere considerata una soluzione per risolvere le controversie internazionali. I problemi vanno risolti in altro modo e mai con la guerra.
La guerra produce lutti e sofferenze e, a soffrirne prima di ogni altro, sono i soggetti più deboli, sulle le donne si somma inoltre la violenza di genere e quella del conflitto armato. Inoltre la guerra oltre alla morte, alla sofferenza e agli orrori, genera odio e a riprodurre se stessa, distruggendo la politica, la democrazia, la libertà. La guerra produce altra guerra, ed è la più grande aberrazione prodotta dall'umanità. Per questo siamo inequivocabilmente contro la guerra, senza se e senza ma. Capire le cause, non le ragioni della guerra è necessario per costruire una pace vera e duratura. Con questo sguardo è necessario analizzare la guerra in Ucraina e a tutte le altre guerre in atto, dallo Yemen alla Siria il Libia, in Africa in Palestina... Il 24 febbraio del 2022 l'esercito russo ha invaso militarmente l'Ucraina. E' la seconda parte di una guerra iniziata nel 2014 e che ha visto protagonista il Donbass.E' stata una scelta sbagliata e criminale, contraria al diritto internazionale e al buon senso. Questa guerra non è giustificabile.
Se Putin è il colpevole, gli altri attori non sono certamente innocenti!
Putin ha molti complici, perchè i problemi in Ucraina sono stati volutamente aggravati dall'occidente, cioè dagli USA, dalla NATO e dall'Europa. Nel 1989 gli USA hanno vinto la "guerra fredda"; nel 1991 viene sciolto il Patto di Varsavia con l'assicurazione data a Gorbaciow del non allargamento della NATO ad est. Nel 1997 l'Ungheria, la Polonia e la Repubblica Ceca entrano nella NATO; nel 1999, la NATO scatena la guerra contro la Serbia senza mandato dell'ONU, causando distruzioni e morti civili. Da quel momento si entra nella fase della "guerra permanente" del liberismo, sancita dalla guerra in Irak. La NATO continua ad includere ulteriori paesi, anche quelli appartenenti alla ex-URSS e, nel 2014, dopo un vero e proprio "colpo di stato", L'Ucraina inserisce l'ingresso nella NATO nella propria costituzione. L'Ucraina nella NATO sarebbe l'ultimo tassello per accerchiare militarmente la Russia, con i missili occidentali a qualche minuto da Mosca. Non sarebbe difficile capire che è una scelta che mette a rischio la pace stessa
Gli Usa e la NATO hanno vinto "la guerra fredda così" ma invece che perseguire la pace e la sicurezza di tutti stati gli stati, hanno utilizzato il crollo dell'URSS unicamente per rafforzare il proprio dominio economico e miliitare. Nell'aggressione di Putin all'Ucraina ci sono anche altri complici. Sono i presidenti di Kiev che si sono succeduti al potere dopo il colpo di stato del 2014. Gli accordi di Minsk tra Russia, Ucraina, Francia e Germania, che avrebbero dovuto garantire la convivenza tra il Donbass e l'Ucraina e sono stati sistematicamente disattesi e violati dall'esercito di Kiev e dalle bande naziste ucraine. Questa aggressione è costata 14.000 vittime e la messa fuori legge del partito comunista ucraino (al 15 per cento del consenso elettorale) a cui sono seguiti recentemente altri undici partiti legali di opposizione, una violenta azione delle squadracce naziste in tutto il paese. Ricordiamo l'eccidio di Odessa con 50 oppositori bruciati vivi nelle sedi dei sindacati e 160 uccisi nelle strade. L'abolizione della lingua russa e l'abolizione dei diritti delle popolazioni ruffofone. La sicurezza della Russia e dell'Ucraina e la soluzione della guerra civile nel Donbass potevano e possono essere risolti con una mediazione, come sostenuto dal Papa Francesco e dal movimento per la pace in tutta Europa, Al contrario, gli Usa e i paesi occidentali non hanno cercato un accordo che ponesse fine al comflitto, ma hanno scatenato una guerra economica, mediatica e militare, che rischia ogni giorno di sfociare in uno scontro diretto tra Nato e Russia con tanto di reciproche minacce di utilizzo dell'arma atomica.
Mentre la guerra di Putin poteva essere evitata con un compromesso e ora può essere fermata con una trattativa, la strategia degli USA è, quelle di trasformare l'Ucraina in un nuovo Afghanistan, impaludando Putin in una dispendiosa guerra di logoramento, come dimostrano gli enormi investimenti in armi inviati a Kiev. Una scelta criminale contro il popolo ucraino indicato come "carne da macello" in una guerra " per procura".
L'obiettivo degli USA non è la pace ma la prosecuzione di una guerra, non nucleare che si deve protrarre nel tempo e in Europa. Gli USA sono contrari ad un mondo multipolare, per questo hanno fatto una scelta aggressiva, di una superpotenza che vede declinare la propria leadership sul piano: economico, tecnologico, finanziario e cerca di restaurare un ruolo imperiale assoluto su scala mondiale in un nuovo contesto policentrico. La strategia di Biden prevede: la crisi con la Russia per destabilizzarla, anche con un cambio di regime e fino a pensare di dividerla e frantumarla; mettere la mordacchia all'Europa e alla sua aspirazione di autonomia; minacciare la Cina; rilanciare la NATO, ridefinendo gli obiettivi e costringendo gli europei al riarmo; fare della NATO un gendarme globale; la NATO è oggi evidentimente il principale ostacolo alla pace alla cooperazione tra i popoli. Infatti siamo a rischio recessione, con il ridimensionamento dell'apparato produttivo e dell'occupazione e la situazione mette in discussione anche il ruolo dell'euro. Biden indebolisce l'Europa, pertanto e volutamente, sul piano economico. In Italia: l'inflazione è del 9/10% e le bollette dell'energia sono come impazzite. Sembra che l'Europa sia stata arruolata in una guerra contro se stessa. Si sta costruendo un nuovo muro ad est, una chiusura della Russia con il blocco del mercato degli idrocarburi e delle materie prime. Il resto del mondo è spaventato dall'America ma quasi il 60% della popolazione mondiale non condanna la Russia. Si è determinato così un avvicinamento della Russia con la Cina. Si è inoltre verificato lo spostamento del baricentro dell'iniziativa politica USA dall'Oceano Atlantico a quello Pacifico. Terreno della lotta per la supremazia geopolitica sono diventate così anche l'Asia Centrale e l'Africa. E' messo in discussione il ruolo del dollaro come valuta di riferimento nel commercio internazionale con effetti fortementi destabilizzanti nella stessa economia USA.
Noi, come Associazione Culturale Umbrialeft, vogliamo una nuova cooperazione multipolare, rifiutiamo un mondo unipolare dominato dagli USA e siamo contro la divisione del mondo in due blocchi capitalisti-imperiali tra loro contrapposti, uno guidato dagli USA e l'altro guidato dalla Cina. Proponiamo lo sganciamento dell'Eurpa dalla subordinazione agli USA per costruire un mondo multipolare fondato sulla cooperazione tra gli stati e tra ai popoli.
La lotta per la cooperazione eonomica equalitaria, per la pace e per la tutela della natura, sono tre aspetti della stessa lotta per un nuovo umanesimo. Un nuovo umanesisimo etico e morale basato anche sulla difesa intransigente degli interessi materiali delle classi popolari. In questa prospettiva occorre quindi aprire una lotta contro la guerra, l'inquinamento, l'aumento delle spese militari, il carovita, cioè contro il capitalismo. Gli effetti della guerra non sono solo i morti in Ucraina ma anche la fame e la poverta, le sofferenze sociali degli altri popoli. L'Italia pagherà duramente gli effetti della guerra e le scelte sbagliate dei propri governanti.
Ci serve un'Europa neutrale in grado di sviluppare il dialogo internazionale tra le deverse aree del mondo. Dobbiamo rifiutarci di mettere l'elmetto, non dobbiamo scegliere tra Biden e Putin, due identici imperialisti, noi dobbiamo costruire l'altrernativa, la pace, la trattativa, il dialogo.
Dobbiamo rifiutarci di scegliere tra la padella e la brace. Tra uccidere e morire c'è una terza via: il vivere che vuol dire anche cambiamento.
Rilanciamo il Movimento per la Pace. E' stata avanzata, nei giorni scorsi, dal Centro Riforma dello Stato, dalla Fondazione Basso, dalla rivista Alternative per il Socialismo, non solo per ribadire una scelta di pace e di motivare l'opposizione all'invio di armi in Ucraina, a ritracciare un percorso che potessee finalmente mettere fine alla distastrosa guerra tra Russia e Ucraina, cioè una Conferenza Internazionale sulla sicurezza, sul modello di quella che si tenne ad Helsinki nel 1975, nel pieno della guerra fredda. Un cessate il fuoco, collegato con l'impegno di aprire una trattativa con la mediazione dell'ONU per giungere al ritiro delle forze armate russe e l'indizione di referendum popolari per decidere lo status della Crimea e del Donbass. Mentre i massimi esponenti UE continuano a puntare su una soluzione vittoriosa sul piano militare dell'Ucraina, le armi continuano a seminare morte e deistruzione. Persino Henry Kissinger continua a ripetere che l'idea di infliggere una mortificante sconfitta alla Russia può portare ad un terrificante conflitto nucleare.
L'unica scelta che abbiamo è la pace e la trattativa.
Associazione Culturale UmbriaLeft, Perugia 27 maggio 2022
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