Il PD della Schlein ce la può fare
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di Franco Ferrari – Finora le correzioni di rotta della Schlein rispetto alla politica precedente del PD (dal renzismo all’Agenda Draghi) erano rimaste piuttosto fumose. Nella riunione di ieri si sono tradotte in scelte politiche un po’ più nette.
Innanzitutto la decisione di sostenere i 4 referendum promossi dalla CGIL, che una parte del PD considera un’organizzazione “estremistica”, e il referendum sulla cittadinanza promosso da Rifondazione Comunista e da altri.
Sulla guerra ha introdotto almeno una critica al fatto che l’Unione europea non si sia mossa sul piano della trattativa lasciando ora campo libero a Trump. L’UE ha fatto di peggio: ha operato attivamente per proseguire la guerra ad ogni costo (soprattutto al costo delle vite degli ucraini, i quali hanno palesemente cominciato a stufarsi di fare da carne da cannone dei giochi di potere altrui).
Ha anche preso le distanze dalle proposte di aumento delle spese militari a livello europeo.
Niente di strano che queste prese di posizione, insufficienti ma positive, abbiano immediatamente scatenato la reazione della consistente componente guerraiola e filo-padronale del suo partito.
Sono queste ultime posizioni a rappresentare il principale ostacolo alla costruzione di uno schieramento alternativo al governo delle destre in Italia e in Europa.
tratto dalla pagina facebook di Franco Ferrari
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