Solo ora, anche per colpa del freddo e degli anni che passano, ho avuto la possibilità di avere il documento “Interventi riguardanti gli arconi di via della rupe”. Devo dire che sono rimasto sorpreso nel leggervi che “i sottoscritti cittadini e associazioni ritengono che la destinazione degli Arconi a biblioteca sia incompatibile con la natura del monumento da conservare e valorizzare, tanto da aver prodotto interventi che destano seri interrogativi sulla correttezza del restauro e delle procedure poste in atto”. 

Sembrerebbe che l'aver scelto una biblioteca per utilizzare gli arconi abbia costretto a inserirci dentro quelle scatole cementizie. Ma, se non erro, il progetto precedente non prevedeva quel cemento, quindi la responsabilità è di chi ha cambiato il progetto non della biblioteca prevista che presumo sarà multimediale aperta a tutte le varie fonti di studio e informazione che si possono offrire “al flusso di cittadini e turisti” com'è scritto nel foglio in mio possesso.

 Altro aspetto che ho notato è che a parte i nomi di chi ha presentato l'interpellanza in Parlamento (Gotor, Corsini) non si fanno i nomi di chi l'ha presentata in Comune ed in Regione. Perché? Una dimenticanza che mi appare ingiusta perché in questo caso una parte della politica è stata attenta e sollecita a prendere posizione. Non è corsa dietro alla sedicente società civile e non è salita in ritardo sul carro di chi protestava.

Concludendo mi pare che non abbia senso prendersela con i libri di carta, quelli on line, internet e quant'altro prevede una mediateca, quando il problema reale è quella colata di cemento dentro gli arconi intorno alla quale mi dicono che continuano i lavori. Perché mentre c'è chi parla d'altro, gli arconi vengono espugnati dal cemento.

Claudio Belladonna

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