“Il Nodo di Perugia, cioè la variante stradale tra Collestrada- Madonna del Piano- Ospedale- Castel del Piano- Corciano, torna prepotentemente ad essere uno dei temi al centro del dibattito politico e istituzionale della nostra città.

Il consiglio comunale di Perugia, nell’odg votato all’unanimità, ha chiesto che venisse realizzata nella sua interezza la ‘gronda sud’ stradale del territorio perugino, sia pure attraverso una sua realizzazione per fasi successive, ma senza alcuna incertezza sulla necessità della sua integrale realizzazione, facendo affidamento anche sul fatto che il precedente governo (Draghi- Giovannini) aveva inserito nel Def 2022 i primi 400 milioni.

Nel merito, la posizione del Pd perugino  è di esemplare chiarezza, in conformità al documento approvato dal consiglio comunale di Perugia”. A ribadirlo, in una nota, è il segretario comunale dem Sauro Cristofani, che spiega: “Nell’attuale situazione ci sono tre fasi che devono procedere simultaneamente: approvazione del raddoppio delle rampe di accesso alle gallerie di Piscille, a condizione che venga mantenuto lo svincolo su via Adriatica sia in ingresso che in uscita; contemporaneo consenso al progetto del ‘nodino’, cioè del tratto tra Collestrada e Madonna del Piano, suo finanziamento e appalto; progettazione da parte dell’Anas del successivo tratto tra Madonna del Piano e via Pievaiola, utilizzando a tal fine i 14 milioni di euro a disposizione per questo scopo.

Solo il contemporaneo avanzamento di questi tre aspetti può dare concretamente la certezza della completa realizzazione del Nodo”.

“Stupisce, sorprende e preoccupa a questo riguardo - ancora Cristofani - il ritardo preoccupante del Comune di Perugia nell’esprimere il suo formale consenso alla realizzazione del tratto Collestrada-Madonna del Piano secondo il progetto in ultimo presentato dall’Anas, che accoglie in larga misura le preoccupazioni di carattere ambientale rappresentate dalle popolazioni interessate e dalle Istituzioni umbre. L’Anas il 23 febbraio di quest’anno ha scritto alle amministrazioni locali umbre interessate (Regione, Comuni di Perugia e Torgiano) una lettera nella quale si chiede l’intesa sulla localizzazione di questo progetto, che si sviluppa all’interno del corridoio già assentito nel 2006 con delibera Cipe 156/2006, e per il quale è necessario dal punto di vista amministrativo un nuovo assenso da parte delle amministrazioni interessate per dar poi luogo alla Conferenza di Servizio per la definitiva approvazione del progetto, suo finanziamento e appalto.

Il Comune di Perugia, nonostante i solleciti, non ha finora proceduto alla formale espressione del suo consenso, assolutamente necessario per sbloccare la procedura. La cosa è clamorosa, inspiegabile e dannosa. È frutto di un deliberato disattendimento della volontà espressa dal consiglio comunale? È solo inefficienza? È incapacità di comprendere quanto questo ritardo danneggi la possibilità di realizzare un’opera così importante per il futuro di Perugia e del suo territorio?”

“Il Pd - dunque - chiede al sindaco di essere garante della volontà espressa dal consiglio comunale e di tanta parte della comunità perugina di superare ogni difficoltà interna alla sua coalizione e di esprimere immediatamente il proprio assenso alla richiesta dell’Anas, fatta ormai da quattro mesi”.

 

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