Le elezioni sono andate, abbiamo perso, anche nettamente per alcuni versi.
Nonostante questo voglio fare alcune considerazioni politiche, a mente fredda, per spiegare aspetti controversi che vanno assolutamente chiariti.
Il progetto di SiAMO Bevagna è partito il 13 agosto quando dopo una settimana di riflessioni ho sciolto la riserva e ho accettato di candidarmi quale capolista. Ho accettato la proposta di riunione e coalizione dei partiti e movimenti del Centro Sinistra che avevano già firmato una lettera di intenti politici, dopo avere avuto una conversazione con il segretario regionale del PD Tommaso Bori nel suo ufficio del Consiglio regionale di Perugia e dopo aver parlato, il 6 agosto pomeriggio al telefono e il 7 agosto alle 11.30 con l’attuale sindaco nel suo ufficio comunale.
Non senza stupore, considerate la mia contrarietà sempre manifestata pubblicamente per il silenzio e la mancanza ossessiva e continuativa di dialogo con tutte le parti del territorio, per tutte le questioni legate alla concessione dell’allevamento di Fossatello, per i problemi legati all’inquinamento dei fiumi, per le decisioni sul Piano regolatore Generale e sulla localizzazione del Polo Scolastico, mi è stata offerta la candidatura nella sua lista e soprattutto mi è stato fatto capire la disponibilità in caso di elezione di diventare assessore e addirittura velatamente vice sindaco, per aprirmi la strada, in sostanza, ad una futura candidatura a sindaco (a ben vedere e sentire offerta almeno ad altre dieci persone). Ridicolo. Nel frattempo gruppi di personaggi fiancheggiatori delle due liste avversarie, e anche assessori della vecchia giunta coinvolti nella campagna elettorale e festanti in piazza, mi hanno chiesto, in considerazione della mia visibilità e del mio impegno civile, di organizzare una lista totalmente civica per sbaragliare tutti i partiti e azzerare la politica a Bevagna.
Ho rinunciato alle due opzioni per la mia totale coerenza, da una parte per il disastro politico e amministrativo dovuto alle decisioni prese dalla giunta comunale negli ultimi due anni di attività amministrativa e l’ambiguità politica del Congresso Civico riempita di personaggi vicini al centro destra, alcuni con l’effigie del Duce nel portafogli e la tessera in itinere di Fratelli d’Italia, e dall’altra per il mio rispetto profondo del ruolo dei partiti e della loro tutela democratica.
Ho accettato la candidatura di SiAMO Bevagna per la limpidezza e trasparenza del progetto, per lo sforzo di riunione del Centro Sinistra, per la necessità di rimettere la politica vera e preparata al centro del dibattito e delle necessità della città e per l’assoluta libertà offerta nello scegliere i candidati e tracciare la linea politica.
Bevagna ha scelto il cemento, la distruzione sistematica di un idea di contenimento del suo perimetro urbano, la folle presunzione di costruire un’altra Bevagna, la Bevagna Due come allegramente illustrato dal precedente Assessore all’Urbanistica, disintegrando l’identità del Centro storico e la posizione strategica dei borghi, sempre più isolati e maltrattati. Bevagna ha scelto di andare contro le indicazioni dell’Europa e del Mondo, ha scelto di credere alle favole.
Ne prendiamo atto, ma la battaglia proseguirà in Consiglio Comunale aspra e forte; visioneremo e studieremo qualsiasi documento e qualsiasi delibera e protocollo in entrata, faremo opposizione vera, pratica democratica sconosciuta da questo sindaco e dai suoi candidati.
Quello che mi ha profondamente indignato è stato il comportamento dell’intero apparato del Congresso Civico, sindaco in testa, per l’uso deliberato e illegale di profili di associazioni e di pagine istituzionali per fare propaganda personale o della lista, cominciata con inaugurazioni e aperture al culto a ripetizione in pieno silenzio elettorale, cantieri chiusi il giorno seguente, con interventi politici che non erano permessi, pratica proseguita per metà della campagna elettorale. Addirittura è stato esposto il manifesto del Congresso Civico, con la faccia del sindaco ringiovanita e quella dei candidati, sulla vetrina del loro comitato elettorale, attività vietata a tal punto che a noi sono stati fatti rimuovere e allontanati di un metro dalla vetrina, com’è legge e come controllato dal comandante del Polizia Municipale. Incredibile e francamente patetica è stata poi l’occupazione paramilitare di tutte le vie di accesso ai seggi da parte di fiancheggiatori o peggio ancora di vecchi assessori e consiglieri che si sono astenuti sull’adozione dello strutturale del PRG o che non si sono ricandidati strategicamente in virtù anche delle continue e pesanti rimostranze in privato per l’invadenza e la dittatorialità del sindaco, ma che hanno in maniera impudica fatto campagna elettorale; intimidatoria, arrogante e francamente deplorevole è stata la presenza costante davanti ai seggi elettorali, segnalata più volte a carabinieri e polizia municipale, di candidati e rappresentanti di lista del Congresso Civico che dovevano stare esclusivamente all’interno dei seggi o lontani almeno 200 mt, pratiche vicine all’illegalità delle quali risponderanno alle autorità competenti.

Ho chiesto e ottenuto da parte di tutti i candidati il mantenimento di un comportamento di correttezza esemplare. Io stesso, per la difesa dell’etica politica, mi sono autosospeso da tutte le associazioni e comitati che mi hanno visto assoluto protagonista in questi anni, dalla Pro Loco di Cantalupo Castelbuono, all’Anpi, all’Accademia di Bevagna, al Comitato per la tutela ambientale di Bevagna e Legambiente, cancellandomi dalle chat e soprattutto evitando di fare campagna elettorale al loro interno, come possono tutti testimoniare, per il massimo rispetto delle associazioni stesse e il mantenimento di un comportamento e di una filosofia morale che mi appartiene profondamente e che mi ha sempre contraddistinto, a differenza di qualche candidato e sostenitore del Congresso Civico rimasti a vegliare le proprie preferenze e fare campagna elettorale in maniera indegna nelle proprie associazioni.

Questa non è stata un elezione politica. La differenza di trecento voti il Congresso Civico se l’è assicurata con l’inaugurazione del santuario di Madonna della Valle, sulla quale farà luce la Corte dei Conti essendo stati investiti soldi pubblici destinati alla sentieristica su un bene privato, e le zone Zauni, quelle edificabili che interessano il Piano regolatore. Insomma un matrimonio di interessi. Il Congresso Civico ha vinto inoltre per avere raschiato voti a destra, accertando ancora di più l’anima ambigua di quel progetto, già evidente con la trasmigrazione del suo coordinatore quale capolista della lista Bevagna Riparte appoggiata da Forza Italia, dalla Lega e da Fratelli d’Italia, ambiguità fortificata dalla mancanza di coraggio, proprio per non perdere i voti di Centro Destra, di non esporre pubblicamente il simbolo del PD sui manifesti o evitare qualsiasi intervento scritto sui giornali o sui social, malgrado la presenza in lista del suo debole e insignificante segretario a Bevagna.

Per tale ragione, a dispetto degli avvicinamenti subdoli di qualche tesserato del PD, non esiste nessuna possibilità di accordo ufficiale o di collusione ufficiosa con questa segreteria del PD e questa linea politica confusa e inqualificabile. Le parole hanno un senso, sempre: quando parlo di collusione parlo di accordi sotto banco, oscuri, una pratica politica vecchia trita e ritrita che non ci appartiene e non mi appartiene e della quale prendo personalmente e ufficialmente le distanze.
SiAMO Bevagna, oltre ad una opposizione intransigente in Consiglio Comunale, continuerà il suo progetto politico fornendo idee al territorio e soprattutto, contrariamente a quello che ha fatto il Congresso Civico che ha riempito la sua lista di giovani acchiappavoti con molta boria, senza preparazione e esperienza, metterà a disposizione dei nostri giovani e a quelli che si avvicineranno, una formazione politica profonda e necessaria al futuro amministrativo della città.

Ringrazio tutti voi che mi avete sostenuto, per tutti gli incitamenti e per le belle parole con le quali avete accompagnato questo percorso.
Ringrazio i partiti e i movimenti culturali e politici che hanno sostenuto questo progetto, dimostrando grande qualità morale e grande senso democratico, che non hanno mai posto vincoli o veti alle mie scelte rinunciando alle proprie pretese, per la costruzione di un percorso unitario difficile e inevitabilmente gravoso che non si è esaurito con questa tornata elettorale, che continuerà in ogni caso.
Ringrazio tutti i candidati, le mie amiche e i miei amici della lista, per avere dato prova di grande maturità politica, in qualche giovane assolutamente sorprendente, per le gioie e le lacrime, ma prima ancora per avere creato un gruppo importante, coeso e pieno di speranze.
Un ringraziamento particolare a mia madre, a mia moglie e ai miei figli per avermi sopportato in questi giorni insonni e pieni di frenesia. Grazie ancora di cuore a tutti.
Mario
 

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