IL VOTO UTILE…
Quella con cui andiamo alle urne il 25 settembre è una legge elettorale truffa (da fare impallidire quella del 1953 proposta dalla DC), che determina voti di serie A e di serie B.
È palesemente incostituzionale, ma nessuno dei partiti, nonostante la drastica riduzione dei parlamentari, ha voluto cambiarla, perché è funzionale a ciascun loro segretario, che così determina la collocazione nelle liste e gli eletti “certi” (e fedeli), impedendo agli elettori di sceglierli.
Dicono i sondaggi che la vittoria del centro destra è sicura. Ora: se in questo Paese c’è una maggioranza conservatrice, è bene che la iattura venga alla luce: così potremo combatterla apertamente.
Enrico Letta invoca il “voto utile” (al Pd e ai suoi risicati alleati), nel tentativo di bloccare lo schieramento avverso. Ma è credibile il pulpito da cui viene la predica?
Il Pd, sposato il neoliberismo, ha ideato e approvato la legge elettorale truffa, ha distrutto l’art. 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori , è in prima fila nell’aumento delle spese militari, è complice (nei governi di cui ha fatto parte) del fatto che negli ultimi 30 anni i salari in Italia sono rimasti fermi (in materia il nostro Paese è fanalino di coda nella Ue), mentre i profitti sono volati, ecc. ecc.
Non è evidente che, da tempo, il Pd non ha più niente di sinistra? Questa è la realtà, amara e vera.
È grazie, in larga misura, alle sue scelte se il centro destra si trova la strada spianata.
Di fronte a tale situazione, le possibilità si restringono.
Una è data dal sostegno a ciò che resta dei 5Stelle (i 9 punti consegnati a Draghi rappresentano un barlume di programma, se non progressista, democratico), dopo la dipartita dei destri cadreghinari alla Di Maio; un’altra è Unione Popolare che, con tutti i limiti, ha il programma più innovativo; un’altra ancora è l’astensione consapevole (anche il non voto è un’espressione di voto).
Senza mai dimenticare che in democrazia il voto è parte minima: la sua anima è la partecipazione cosciente dei cittadini. Quando questa latita, i pericoli sono crescenti.
Ha detto Mark Twain:”Se votare facesse qualche differenza, non ce lo lascerebbero fare”.
Poiché ce lo lasciano fare, prendiamo la cosa con responsabile levità: il 25 settembre, in ogni caso, non sarà il… giudizio universale…
Mentre i mutamenti climatici vanno avanti nell’ incoscienza dei governi, non saranno delle schede a fermarli.
Viva quei giovani che si mobilitano per la salvezza dell’umanità e della Terra.
 

Condividi