L'ULTIMA GOCCIA di Gian Filippo della Croce
L’ULTIMA GOCCIA
Lodiamo senz’altro ogni tentativo di dare alla nostra regione la visibilità che merita, cosa purtroppo sottovalutata per troppo tempo dalle amministrazioni locali succedutesi fino ad oggi. Infatti non è un problema ne della destra ne della sinistra è un problema degli umbri e con gli umbri va risolto prima di tutto invece che cercare conforto alle proprie insufficienze affidando questo compito importante a esperti o presunti tali che hanno dimostrato e stanno dimostrando la propria inadeguatezza nonostante i ricchi budget messi a loro disposizione. Non si vuole parlare qui di campanilismo per carità, l’Umbria deve essere aperta ai contributi e alle idee da qualsiasi parte vengano salvo essere finalizzati nel modo giusto allo scopo, ovvero quello di valorizzare la nostra regione, tutta la nostra regione. Per questo importante compito occorre prima di tutto un serio processo di conoscenza, non si può parlare di un territorio senza prima averlo ben conosciuto in tutti i suoi aspetti, vediamo invece nei pur volenterosi tentativi istituzionali una certa superficialità che può essere anche pericolosa perché propone immagini dell’Umbria banali e fuorvianti. L’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è quella relativa alla promozione della mostra del Perugino da parte della Galleria Nazionale dell’Umbria che ha ritenuto opportuno servirsi per questo scopo di un sito web dedicato alla satira, una scelta veramente incomprensibile anche perché fatta a discapito di un territorio, perché? Ovvero per motivare il pubblico a visitare la mostra i cosiddetti esperti superpagati hanno ritenuto di creare un assurdo quanto odioso paragone fra i due capoluoghi regionali teso a sottolineare con evidenza che il bello dell’Umbria è solo da una parte. Un gratuito insulto a un territorio e ai suoi abitanti che secondo gli autori dovrebbe servire a convogliare a Perugia il flusso turistico prevalente a livello regionale, ovvero “ è inutile perdere tempo, il bello dell’Umbria e a Perugia, il resto è brutto “ Veramente risulta difficile farsi una ragione del perché una istituzione culturale che appartiene a tutta l’Umbria si sia comportata in tal modo e non servono certo le peregrine ragioni del suo direttore a spiegarcelo, ma sorge anche un’altra domanda, qual è il livello di controllo delle istituzioni locali sugli affidamenti (ben pagati) in materia di promozione del territorio?Non sarebbe forse opportuno fare in modo che siano maggiormente coinvolti anche tutti coloro che in Umbria possono dare un contributo fatto di conoscenza e competenza a costruire quell’immagine ideale di regione che sarebbe necessaria?
Gian Filippo Della Croce
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