25/09/2021 - 09:22
LE DOMANDE SENZA RISPOSTE DI LILIANA SEGRE VALGONO ANCHE PER PERUGIA di Vanni Capoccia
“Sono molto onorata ma anche colpita nel profondo – ha detto al senatrice – È un’occasione per meditare sul mio lungo e doloroso percorso di riconciliazione con la Germania. Rivedo lo storico gesto del Cancelliere Willy Brandt, che nel 1970 nella sorpresa generale si inginocchiò a Varsavia davanti al monumento ai caduti del Ghetto. Ripenso alle migliaia di intellettuali e di insegnanti tedeschi che, nel corso dei decenni, ribellandosi al precedente oblio, hanno fatto un lavoro straordinario affinché le nuove generazioni, nate dopo la guerra, facessero i conti con il passato della nazione, con un impegno che è d’esempio per molti paesi europei, compresa l’Italia”
Queste sono le parole profonde che ha detto la Senatrice a vita Liliana Segre nel ricevere "L'Ordine al Merito della Germania".
Parole che non fanno sconti sul passato sul quale non getta un colpo di spugna, con le quali Liliana Segre accettando quest'onoreficenza al Senato della Repubblica da un segnale di grande umanità, razionalità e pensiero critico.
La Germania tra tutti i paesi coinvolti nell'orrore del nazi-fascismo è quello che più di tutti, se non l'unico, che ha fatto di più i conti con il suo passato.
Non l'ha fatto l'Italia che spediva gli ebrei nei campi e poi si girava dall'altra parte e s'illude di essere stata "italiani brava gente" in Etiopia, Somalia e Libia, non l'ha fatto l'Austria che finge di non esserne stata parte diretta, non l'hanno fatto i paesi dell'Europa orientale alleati della Germania e dell'Italia, non l'ha fatti la Spagna.
E' per questo che ora in Europa ci troviamo senza gli anticorpi necessari a contrastare un neofascismo che risorge dalle macerie di una deriva culturale,sociale e politica.
Gli esempi da portare sarebbe tanti. A Perugia, per esempio, l'Amminstrazione comunale e la Soprintendenza con nonchalance hanno riesumato al Mercato coperto un fascio littorio che ora darà brutta di sé e di Perugia.
Comune Soprintendenza fingono di aver solo recuperato un reperto storico-artistico, mentre hanno preso insieme senza darne preventiva informazione un'orribile decisione politica.
Sono anche questo tipo di decisioni e comportamenti che credo facciano porre alla Senatrice Segre le "tante domande" per le quali non trova risposte.
Vanni Capoccia
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