Lettera aperta da Micropolis per l'informazione di sinistra
La destra, pur essendo netta minoranza, poco più del 26% del corpo elettorale nazionale, governa il paese. Da un recente sondaggio condotto sul giudizio che gli umbri esprimono sull'operato dell'attuale giunta regionale guidata da Donatella Tesei, solo il 38,8% esprimeva un giudizio positivo, mentre le
bocciature assommavano al 45,4%. Sempre lo stesso campione di umbri intervistato sull'orientamento politico, dichiarava per il 52,0% che in caso di
voto avrebbe dato la propria preferenza ad una coalizione di centro-destra. A Terni, interessata dal prossimo turno elettorale del 14 e 15 maggio, sulla base
di un sondaggio realizzato dall'agenzia Tecné, il 41% degli intervistati esprime un giudizio fortemente critico sull'operato della giunta comunale uscente di
centro-destra, guidata dal non ricandidato Leonardo Latini, solo il 21% dà un giudizio positivo (mentre un 38% degli intervistati si colloca in una sorta di
limbo “come se ritenesse impalpabile l’operato della giunta, o meglio non se la sente di sbilanciarsi sul giudizio positivo o negativo).
Sempre lo stesso sondaggio, in relazione alle intenzioni di voto, vede una netta prevalenza del candidato di destra, Orlando Masselli, che si colloca all'interno di una forchetta tra il 38 ed il 54 per cento, con gli altri candidati di opposizione che boccheggiano tra il 25 ed il 15 per cento. E questo “giochino” si ripete, quasi a variabili costanti, in moltissime città dell'Umbria, a partire dal suo capoluogo. Poiché non pensiamo che le città dell'Umbria e l'intera regione siano state colpite da uno strano e sconosciuto morbo (una sorta di schizofrenia politica degna di un romanzo di José Saramago), evidentemente c'è dell'altro, o meglio la mancanza di “altro”, ovvero di una alternativa credibile ed unitaria che il campo delle opposizioni, a partire dalla Sinistra, non è stato in grado, in questi anni, di costruire. Va da sé che un'operazione di questo genere non si costruisce dalla mattina alla sera, convocando tavoli improvvisati, costruendo altrettanti improvvisati cartelli elettorali, che finiscono per lasciare il tempo che trovano.
È necessario un lavoro di più vasto respiro, che renda chiaro ed evidente agli umbri che è in atto, da parte delle forze che si oppongono a questo centro-destra-destra, uno sforzo di elaborazione di un punto di vista critico sulle vicende nazionali ed umbre e che, attraverso la messa a punto di concrete proposte, dia chiaro il senso che “un'altra Umbria” è possibile. D'altro canto è sotto gli occhi di tutti come a fronte di una “piattezza” della politica politicante (anche sul versante delle opposizioni) esista una vivacità del sociale, che si esprime in una miriade di iniziative, nella gran parte dei casi
fortemente partecipate e tutte caratterizzate da una voglia generalizzata di parlare, discutere, capire cosa stia succedendo. Il limite (è stato sottolineato
più volte) di questo assieme di iniziative è che non fanno sistema, si caratterizzano come momenti episodici che non riescono a definire un filo
rosso, a dare il senso di una “continuità di elaborazione”.
In Umbria, e qui veniamo alla proposta che ci sentiamo di avanzare, da tempo lavorano (e sono sopravvissute alle ingiurie dei tempi) alcune testate
giornalistiche “critiche”, tutte collocabili a Sinistra, dove il loro collocarsi a sinistra non è dato tanto dallo schierarsi in appoggio di una piuttosto che di
un’altra forza politica, quanto dall’esprimere un punto di vista critico sulle vicende regionali, promuovendo un tipo di informazione diverso. L'altra
caratteristica è quella, certo non secondaria, di essere realmente “indipendenti”, di non ricevere finanziamenti di “potentati” esterni, ma di
reggersi sui contributi e sulle sottoscrizioni di lettori e sostenitori (come biglietto da visita non è cosa di poco conto).
Ci riferiamo al nostro mensile micropolis, ormai da ventisette anni in edicola con il manifesto e che da qualche anno ha sviluppato anche una presenza web;
alla testata on line umbrialeft, che vanta una vita ultra decennale nel web; alla rivista on line cronache umbre , nata all'interno della Fondazione Pietro Conti come strumento di riflessione e discussione; per continuare con un'altra testata storica, che si stampa nell'alta valle del Tevere, il mensile
l'altra pagina, che vanta una lunga presenza sia cartacea sia nel web; per chiudere con il mensile folignate sedici giugno che, dopo una prima esperienza cartacea, si è definitivamente spostato sulla rete.
La proposta che avanziamo è quella di realizzare una sorta di rete di collaborazione tra queste diverse testate, iniziando a riportare, nelle realtà
cittadine e in quella regionale, tematiche di discussione e categorie d’analisi che vivono a livello internazionale e nazionale, ma che qui sono patrimonio solo
di alcuni e farlo per l’insieme di campi che oggi sono indicati come settori culturali. Non solo la storia, l’economia, l’indagine sociale, la conoscenza dei
contesti internazionali, la scienza ma anche il teatro, il cinema, la musica, le arti visive, la letteratura dove c’è molta più politica di quanto si creda. Il lavoro
di indagine che come micropolis abbiamo svolto relativamente a cinema e teatro indipendente ed adesso abbiamo iniziato con le librerie indipendenti lo
dimostra ampiamente. Questo, per altro, può essere un modo per riallacciare i legami con un mondo giovanile che ha bisogno di parlare dei grandi temi che
attraversano il proprio vissuto e al quale quelle che vengono contrabbandate come “concretezze” o politica (liste, elezioni, congressi, ecc.) interessano poco
per dire nulla, sganciate come sono dalle loro esigenze e dai loro bisogni.
Concretamente questo può essere fatto mettendo in atto un sistema di collaborazione ed interscambio di interventi e contributi tra le diverse testate,
rilanciando analisi e riflessioni comuni e può essere realizzato anche pensando ad un contenitore comune (pagina web o profilo facebook) nel quale
periodicamente riversare contributi di analisi e riflessioni, ma anche da utilizzare come strumento di informazione per iniziative comuni.
E qui veniamo ad una seconda modalità di collaborazione che può essere quella della realizzazione di iniziative, momenti di incontro, presentazioni in
comune. Al di là dei temi che verranno proposti (si tratta, una volta trovato un punto di accordo, di sedersi intorno a un tavolo e definire un calendario
comune) è importante, come messaggio che si vuole lanciare, che si tratta di iniziative proposte unitariamente, che vedono tutti i soggetti promotori
impegnati alla pari, trasmettendo, appunto, all'esterno la concreta “presenza di un filo rosso di riflessione” che vede tutti i soggetti paritariamente impegnati (un messaggio di unità di intenti).
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