Doveva essere la grande occasione per capire chi fosse il partito trainante in Umbria, l'ordine era "contiamoci" e poi si vedrà. Da una parte la Lega che aveva strabordato con l'elezione della Tesei alle ultime Regionali, dall'altra i compagni di viaggio di Fratelli d'Italia che venivano da una roboante fiducia data dai sondaggi. Il terreno scelto per lo scontro? Città di Castello con le elezioni comunali, che doveva portare a palazzo l'erede del centro destra del socialista Luciano Bacchetta.
Terreno ideale e occasione ghiotta con la quarta città dell'Umbria, test irrinunciabile per capire chi veramente possa comandare per i prossimi anni in questa regione. 
Come i pifferai di montagna andarono per suonare e tornarono suonati: il dubbio doveva essere solamente tra chi stappava lo Champagne o il Prosecco, lunedi sera per fare festa. Il dubbio era solamente quello, perchè sia Lega che Fratelli d'italia erano stra convinti di vincere palazzo comunale in Alto Tevere.
Poco importa se andassero separati, tanto anche quelli della sinistra lo fanno e con maggior cattiveria, poco importa se nei due partiti è in atto una sorta silenziosa di eliminazione di vecchi amici e prossimi rivali, poco importa se i segnali che venivano da Spoleto, da Todi, da Orvieto, Terni e Corciano raccontavano di dissapori, frizioni e frazionamenti. Lotte silenziose tra correni e partiti, tra chi comanda e sa di comandare, tra chi vorrebbe comandare e non glielo fanno fare.

Doveva essere la notte del "Prosecco" e dei calici alzati alle stelle, ed invece è diventata la notte dei lunghi coltelli, tutti contro tutti, tutti che accusano gli altri per la sconfitta disastrosa, per la doppia botta incassata da Lega (21,6%) e da Fratelli d'Italia (21,1%) che non vanno nemmeno al ballottaggio e che saranno costretti a seguire da casa la sfida finale tutta a sinistra. Certo in mezzo c'è anche Forza Italia, quel grande partito berlusconiano che naufraga insieme ai compagni di centro destra, cespugli, liste e e coalizioni.

Doveva essere il termometro per la misurazione della temperatura dell'onda lunga e diventa invece campanello di allarme per tutto il cucuzzaro. Il nuovo che avanza ripercorre le orme di chi ha combattuto, di quella sinistra cialtrona e arruffona, dedida all'affare e alla sistemazione dei propri pargoli e pochi amici. L'immobilismo non paga e il cittadino, di qualunque parte d'Italia sia, non lo freghi più tanto facilmente, ha imparato a scegliere e ad avere coraggio, magari non vota ma sceglie e soprattutto ti fa capire che sa benissimo che tu sei uguale all'altro, forse anche peggio.
I generali e i caporali di giornata di Lega, FdI e Forza Italia che sembravano guidare orgogliosamente truppe impavide nel combattere, si trovano la metà dei manipoli d'assalto, e quella marea che sembrava voler coprire tutto si sta ritirando senza appello.

La colpa è tua che ti sei candidato, la colpa è degli amici che non mi hanno dato l'appoggio, la colpa è tua che hai scelto... adesso è facile dirlo, due mesi fa nessuno alzava un dito per dire "stiamo tutti facendo una corbelleria". Già, nessuno, tutti annebbiati dal volersi contare, dal ribaltare i numeri, ubriachi di potere e dal probabile rimpastino di governo regionale, tutti pronti a sbracciarsi per un posto in giunta, tutti con la volontà di riportare a casa qualcosa, per fare il bene dei cittadini umbri, sia chiaro, per essere il nuovo che trasforma la regione, l'impegno, la credibilità. Si voleva mandare a casa la vecchia sinistra, cancellare l'epoca Bacchetta ma gli elettori hanno scelto altro, hanno premiato consegnando la maggioranza netta a chi ha sempre governato. Ha prevalso il meglio essere governati male che essere governati peggio?

Sarebbe stato diverso se il centro destra avesse scelto il candidato unico? Avrebbe preso quel 10% in più per vincere il comune e mandare a casa la vecchia sinistra, uno degli ultimi baluardi ancora attivi in Umbria? E chi lo sa? Chi può dire sì, chi può giurare che sarebbe stata vittoria. La politica non è una scienza esatta, vive di crocette fatte a matita e per quanto si possa promettere è chi verga la crocetta che deve essere consapevole e fidarsi. Altrimenti come dicono quelli del Movimento uno vale uno, oppure, come affermano gli elettori, un partito vale l'altro, tra simili chi scegli scegli.  

Giampiero Tasso

 

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