L RAZIONAMENTO, IL BANCHIERE E I QUAQUARAQUÀ EUROATLANTICI
Tra l’imbarazzo e la costernazione dei nostri mass media, a Bruxelles Mario Draghi è stato mandato a stendere. E con lui tutta la nostra classe politica, compresa Giorgia Meloni che in Parlamento aveva appena incrociato reciproche amorose astensioni con i partiti di governo.
A tutti il Consiglio UE ha negato persino la discussione sul tetto al prezzo del gas, sul quale la destra al governo e quella alla finta opposizione avevano speso fiere parole. Parile inutili come quelle sulla crisi economica, su quella climatica, sullo spread e quanto altro. L’Italia nella UE e nella NATO è considerata solo come una fureria militare, una semplice pedina di Biden e Zelensky. Che tra l’altro ha pure trovato il modo di congratularsi con Di Maio per la scissione.
La nostra classe politica, euroatlantica come ama vantarsi, deve inviare armi e poi tacere e obbedire. Questo autunno ci sarà il razionamento del gas nelle case e forse anche di tanto altro, ma Draghi e compagnia sventolano il tricolore con l’ottusitá e l’inettitudine dei Savoia. Siamo in guerra, ma andrà tutto bene, dicono i governanti, mentre preparano un disastro superiore a quello della pandemia.
Ecco, quando questo autunno pagheremo noi tutte le insensate decisioni guerrafondaie, ricordiamo i sorrisetti di Draghi, quando affermava che per la pace si poteva pur rinunciare ai condizionatori. Abbiamo la guerra e la peggiore siccità del secolo. Sulla quale il governo non sta facendo letteralmente nulla, a parte qualche bonus.
Il governo e la classe politica italiana dimostrano due dati di fondo. Che essere euroatlantici significa solo essere, ed essere trattati come, i quaquaraquà degli USA. E che chi fa il banchiere non può e soprattutto non non sa governare per le persone.
Draghi ottuso banchiere euroatlantico è la perfetta sintesi di una classe politica che ci sta portando alla guerra, al razionamento e ai peggiori guai dal 1945 ad oggi.
 

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