Fine dell’incantesimo. Il papa ha tirato giù la maschera e ora si vede di nuovo il vero volto del potere oscurantista clericale, che vorrebbe riportare tutti sotto il suo tallone. Il papa del “Chi sono io per giudicare”, è già stato archiviato. Certo che per i cantori (quelli intellettualmente onesti), è un brusco risveglio. Si sono dimostrati un po’ troppo frettolosi, nel salutare questo papa “venuto dall’altro mondo”, come ha sostenuto lui stesso, come un innovatore a cui affidarsi ciecamente. Con l’appello-ordine, rivolto ai medici, ora si capisce meglio quali sono i suoi reali pensieri circa la laicità dello stato e la libertà degli esseri umani.

“Fedeli al vangelo”, ha dichiarato, dimenticando che i medici tutti hanno giurato fedeltà a un'altra figura storica Ippocrate, e soprattutto hanno giurato, quelli pubblici, sulla Costituzione repubblicana e laica. Non sono un giurista, ma l’appello di Bergoglio, potrebbe configurarsi persino come un invito all’insubordinazione nei confronti delle leggi dello Stato. Poi a seguire altre scemenze come la richiesta di “Fedeltà al Vangelo della vita e al rispetto di essa come dono di Dio”. Che la vita sia un dono di Dio, è tutto da dimostrare e comunque poi dovrebbe farci capire com’è che un Dio che vuole bene ai propri figli, ne fa nascere alcuni storpi e deficienti. Infine rimane da spiegare la contraddizione di quest’affermazione, con la morale  agostiniana, che vedeva nella castità la vera virtù della vita. Elevarsi al gradino più alto della spiritualità, per divenire un essere “perfetto”, doveva votarsi alla castità, all’ascesi. Per emanciparsi da quella che loro istericamente definiscono la prigione della carne e del sesso. Aborto, eutanasia, fecondazione artificiale: tutti risultati di una «falsa compassione», ha detto Bergoglio, come anche lo è «usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre». Siamo alle solite, la chiesa cattolica al paro di tutte le altre religioni, non riesce a fare i conti con l’autodeterminazione degli esseri umani, con la loro inviolabile libertà di scelta e l’indipendenza della ricerca scientifica.

La chiesa di Bergoglio è ancora ferma al gregge guidato dal capo gregge. I mussulmani ancora sgozzano le persone, lapidano le donne. I cattolici, purtroppo per loro, non possono più bruciare nelle pubbliche piazze così come hanno fatto per secoli gli esseri umani, che etichettavano come eretici. Soprattutto le donne, considerate streghe. E indubbiamente questo è un fatto che ci consola. «Da molte parti», ha precisato il pontefice, «la qualità della vita è legata prevalentemente alle possibilità economiche, al 'benessere', alla bellezza e al godimento della vita fisica, dimenticando altre dimensioni più profonde - relazionali, spirituali e religiose - dell'esistenza». Ma, ha sottolineato Bergoglio, «in realtà, alla luce della fede e della retta ragione, la vita umana è sempre sacra e sempre di qualità». Un ragionare che da per scontato che loro hanno la verità in tasca e gli altri si debbano convertire. E’ proprio sulla base di questo pensare, che sono state commesse le più grosse atrocità nei confronti dell’uomo e soprattutto della donna, da parte dei cattolici. Il valore della vita dei popoli del sud America, delle popolazioni africane, rese schiave, sterminate in nome della fede, quelle erano vite che evidentemente non avevano alcun valore.  “In effetti, le conquiste della scienza e della medicina possono contribuire al miglioramento della vita umana nella misura in cui non si allontanano - ha chiosato il Papa - dalla radice etica di tali discipline». Dunque se le sue parole hanno un senso, dobbiamo restare sotto il loro tallone. Anche Bergoglio pertanto, si dimostra essere ben lontano dal messaggio giovanneo, che vedeva negli “uomini di  buona volontà”, il solo modo di vivere in  pace nel rispetto per l’essere umano e nelle libertà di tutti, l’unico modo di costruire un mondo nuovo.

Renato Casaioli 

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