L'opinione di Gian Filippo Della Croce
Nell'ultimo decennio si può ben dire che l'Umbria sia diventata un importante laboratorio per la politica italiana. Le vicende delle tornate elettorali che si sono succedute in questo periodo hanno evidenziato una sorpresa dopo l'altra con un dinamismo che quasi nessuno riconosceva agli elettori umbri, che con il loro voto hanno accresciuto la fama del “laboratorio”dove i tradizionali equilibri e riti politici che caratterizzavano la regione da molto tempo sono stati travolti e “centrifugati “sia in occasione di elezioni politiche che amministrative. L'ultima vicenda, quella di Terni, già da cinque anni non più “rossa” (Perugia non lo è più da tempo), nella tornata elettorale del Maggio scorso ha dapprima visto l'esclusione del centrosinistra dal ballottaggio e successivamente la larga vittoria di un “marziano” della politica come Stefano Bandecchi attuale presidente della Ternana Calcio nonché patron di' università Unicusano. La cosa sorprende in quanto l'amministrazione di centrodestra uscente esibiva addirittura un nuovo candidato sindaco, Masselli di Fdi al posto di Latini Lega, presentando questa mossa come sicuramente vincente. Le cose come tutti sanno sono andate diversamente e Stefano Bandecchi il livornese, ha battuto
solennemente il candidato del centro destra già assessore al bilancio nella giunta  uscente. Dopo l'iniziale stupore che ha consegnato all'opinione pubblica l'immagine da pugile “suonato” di un centrodestra troppo sicuro di se e di un centrosinistra ridotto a fare da spettatore (non sarebbe andata così se avessero funzionato le  lleanze necessarie) sono cominciate le analisi, le supposizioni, i giudizi, il più frequente negli ambienti politici di centrodestra è stato quello di accusare il centrosinistra di aver favorito Bandecchi inneggiando al “tanto peggio, tanto meglio”, oppure al “trionfo dell'antipolitica”. Personalmente sono convinto che la famosa antipolitica non esiste e che esiste soltanto la capacità di fare politica, una capacità che sia a destra che a sinistra non si è assolutamente vista: Quindi più che facili giudizi sono necessarie profonde meditazioni in merito alla capacità delle classi dirigenti attuali, la cui maggiore colpa è stata quella di non sapere ascoltare il messaggio proveniente dal territorio, dai cittadini, dalla città. Al di là della narrazione di Bandecchi non c'è stata nessun'altra narrazione degna di nota, ovvero alternativa, ovvero credibile da parte delle altre forze politiche, tanto che già alla vigilia del
ballottaggio la voce che affermava la vittoria di Bandecchi era di dominio pubblico. Il centrodestra, il vero perdente della competizione, si è illuso che la vecchia formula che da per favorito chi è già al potere funzionasse ancora e invece oggi non basta più,  i tempi “nuovi” travolgono vecchi schemi ma richiedono nuove mentalità per essere affrontati. A Terni ha vinto un progetto sociopolitico sicuramente con una impronta di destra ma che non ha niente da spartire con la destra tradizionale, nel suo discorso di ringraziamento agli elettori il nuovo sindaco ha detto “ si può vivere bene anche senza destra e sinistra”, ora secondo i punti di vista questa affermazione può piacere o può allarmare ma è maledettamente concreta e come sarà declinata nel contesto del governo della città staremo a vedere. Ma non finisce qui perchè il leader di Iniziativa Popolare, ovvero Bandecchi, ha promesso che dopo la conquista di Terni il movimento provvederà a quella dell'Umbria, alludendo alle imminenti elezioni regionali. Il sonno della ragione genera mostri? Sicuramente il sonno della politica sì!
 

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