Hanno la pistola fumante in mano e 537 licenziamenti in tasca
Sul tavolo ci sono pronti e annuciati 537 lettere di fine lavoro, senza se e senza ma, frutto dell'opzione dello sblocco dei licenziamenti deciso dal Governo Draghi.
Sono i dipendenti delle due industrie Indelfab gli ex della JP Industries che rappresenta la più lunga vertenza lavorativa che riguarda i territori di Gaifana di Nocera Umbra e di Fabriano nelle Marche.
Una infinita vertenza, fatta di passaggi di proprietà, annunciati, rinviati, carte bollate, cassa integrazione, traferimenti di macchinari e commesse, una vicenda che riguarda 275 operai del fabrianese e 262 del gualdese/nocerino.
Il 14 giugno sono stati firmati i licenziamenti collettivi, firmati in attesa che si concluda la proroga della cassa integrazione. Un destino che non andrà oltre il mese di ottobre, i primi di novembre, ma i licenziamenti ci saranno, ineluttabili. Fallito il tentativo di accordo tra proprietà e sindacsti davanti al MISE, si va per licenziamento, approfittando dello sbocco voluto da un Governo composto da quasi tutte le componenti politiche.
Sulla vicenda intervengono, in questi giorni febbrili, deputati e senatori delle forze di maggioranza, chiedendo impegno del governo e di ridiscutere a livello nazionale e regionale la vertenza, la piaga che non conosce medico.
“Il ministero del Lavoro ha fissato per il prossimo 11 agosto un tavolo di confronto, al fine di proseguire l’esame congiunto tra i curatori fallimentari e le rappresentanze sindacali dei lavoratori, per la definizione della fase amministrativa della procedura di licenziamento collettivo, avviata dal fallimento dell’azienda Indelfab spa, ex JP Industries”.
E' solo uno dei tanti comunicati che ci arrivano in redazione per segnalare le speranze di un miracolo. "Il ministero del Lavoro si adopererà con il massimo impegno per evitare il licenziamento e sostenere il reddito dei lavoratori coinvolti, nell’ottica anche di individuare soluzioni industriali alternative che possano garantire la continuità e la riqualificazione del sito produttivo, nonché la salvaguardia del patrimonio di competenze di un territorio così strategico per il tessuto industriale nazionale."
Parole bellissime, dettate dal cuore e che lo gettano oltre l'ostacolo. La speranza è l'ultima a morire, per i miracoli ci stiamo attrezzando. Ma i parlamentari che fanno parte del governo lo sanno che sono loro stessi che hanno firmato lo sblocco dei licenziamenti? Lo sanno che si poteva fermare, discutere, modifica, prorogare, ragionare? Lo sanno che l'arma del delitto che l'hanno ancora in pugno e sopra vi resteranno le proprie impronte digitali?
Meditate deputati e senatori, meditate...
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