Roma, 1984. Il mondo dell’arte riceve un invito insolito: una sera, critici, galleristi e collezionisti sono invitati ad oltrepassare le mura del Centro Storico, dove si svolge la maggior parte degli eventi culturali, per dirigersi nella zona dell’Università, al quartiere San Lorenzo. Qui vivono essenzialmente famiglie operaie, in case che affacciano su strade mal frequentate, dove ancora si possono leggere i segni del bombardamento alleato avvenuto il
19 luglio 1943. L’invito segnala un indirizzo all’epoca poco noto: via degli Ausoni, Pastificio Cerere. È lì che alcuni anni prima un gruppo di giovani artisti ha scelto di aprire il proprio studio e iniziare a lavorare, sfruttando spazi ampi, illuminati da grandi finestre, in parte ancora occupati dai macchinari per produrre la pasta, che la famiglia Misciattelli non usa più da tempo. Questi ragazzi si chiamano Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Nunzio Di Stefano, Giuseppe Gallo, Piero Pizzi Cannella e Marco Tirelli, che nel 1984 sono invitati dal critico Achille Bonito Oliva ad aprire i loro atelier al pubblico (in quella occasione sarà presente anche Domenico Bianchi). È una piccola rivoluzione. Il mondo dell’arte scopre artisti dal talento sorprendente, che la critica accomunerà sotto la sigla – dalla breve fortuna – Nuova Scuola Romana. Assoluta protagonista del loro lavoro è la materia, manipolata
attraverso gesti geometrici e cromatici che ne esaltano il mistero.
È proprio ciò che accade in questo lavoro di Gianni Dessì, progettato per il chiostro del Convento di San Domenico, sede del Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria e dell’Archivio di Stato di Perugia. Quattro segni che invitano a camminare sotto il portico antico per assistere all’evoluzione di forme che assumono consistenza e coscienza. Un corpo in posizione fetale, segnato da un cerchio nero, punto primordiale generato dalla terra. Un gruppo di figure che sembrano liberarsi dalla materia, su cui Dessì ha dipinto un cerchio bianco popolato da geometrie enigmatiche: è il momento iniziale dell’acquisizione di una coscienza, dell’occupazione consapevole di uno spazio, dell’esordio di un pensiero. La curiosità per il mondo caratterizza il terzo momento. I corpi esplorano l’aria, si guardano intorno, cercando protezione l’uno nell’altro, immersi nella luce che rifletta la tinta gialla, accesa dal sole. Sono quasi pronti a varcare la soglia che segna il quarto momento, in cui dalla terra, sui sono stati incollati finora, i corpi possono librarsi nell’aria e diventare parte
dell’architettura, quindi del mondo geometrico che permea il pensiero di Dessì, maestro della materia e della coscienza.
L’artista
Gianni Dessì nasce a Roma nel 1955. Sin dagli esordi i suoi dipinti non appaiono costretti entro i confini della tela, ma si estendono oltre, sui muri che li accolgono come a sottolineare l’intento di espandersi verso uno spazio “altro”, oltre i limiti canonici della superficie pittorica.
Il suo lavoro è spesso connotato da impasti materici, da cui emergono immagini arcaiche e primigenie: ellissi, rombi, simboli dell’infinito, occhi e spirali, fessure e semisfere popolano un panorama esoterico e straniante. Strutture metalliche, ora annodate al centro ora applicate in forma di larghe placche, così come i volumi talora pronti a sporgere dalla tela, entrano in tensione con la frontalità dell’opera obbligando lo spettatore a continui spostamenti per
intuire la complessità estrema delle forme che osserva.

Il luogo
Il Museo archeologico nazionale dell’Umbria ha sede, dal 1948, nel Complesso
architettonico di S. Domenico. Nel chiostro del convento, in un ambiente sotterraneo
accanto all’ingresso, è stata ricostruita la Tomba dei Cai Cutu (III-I sec. a.C.). Tra i materiali
custoditi si segnalano: urne e materiali della Tomba dei Cacni, il complesso di bronzi
etruschi provenienti da San Mariano, il celeberrimo Cippo perugino, una collezione di
amuleti, il Gabinetto numismatico, la sezione di oreficeria.
Nel percorso è inserita un’efficace sintesi paleoantropologica, che procede dalla comparsa
dell’ominide all’Homo sapiens.
 

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