Fausto Bertinotti ricorda Lucio Libertini
Ricordare Lucio Libertini nel centenario della nascita è non solo doveroso ma, in questi tempi, utile e giusto. Sono tempi bui e difficili quelli che viviamo. Il fallimento della politica ha visto l’insorgere della guerra nel cuore dell’Europa a segnare il suo ultimo fallimento. C’è stato chi, un grande filosofo come Walter Benjamin, ha proposto il “balzo di tigre”. Si tratta di tornare radicalmente a movimenti, soggetti sociali e politici e personalità che possano aiutare a compiere il salto in avanti per riacchiappare quel futuro che sembra sfuggirci di mano. Ripensare un dirigente del movimento operaio come Lucio Libertini è un’occasione. Ci saranno tempi e modi per ricordare il suo pensiero, la sua ricerca, la sua azione politica. Vale, anche per lui, la definizione togliattiana del “totus politicus”: una vita spesa nell’impegno e nella lotta. Lucio Libertini ha militato nei partiti della sinistra, dal Partito Socialista al PSIUP, dal Partito Comunista Italiano a Rifondazione Comunista ma sempre da una parte sola, dalla parte del movimento operaio. Negli anni ‘60 e ‘70 che sono stati in Italia l’espressione più alta della lotta di classe e più plausibile è stata l’attualità della rivoluzione e del socialismo, Libertini è stato protagonista di una ricerca straordinaria. Gli sono stati compagne e compagni le storie di donne e uomini impegnati nella ripresa di una ricerca per la trasformazione della società per rivivere le esperienze dei nuovi soggetti sociali e culturali che erano emersi sulla scena imponendo il cambiamento. Tra i tanti lavori si possono almeno ricordare le “Sette tesi sul controllo operaio” scritte insieme a Raniero Panzieri e le “Dieci tesi sul partito di classe”. Nella lotta che riemergeva forte e radicale si esploravano le prospettive di un nuovo corso. Poi sono venute altre stagioni fino a quelle di governo in territori importanti del Paese, ma forse, su tutto, proprio oggi vale la pena di ricordare, in Lucio Libertini, una vita spesa per una causa, una causa che non finirà mai, quella per la liberazione dell’uomo dallo sfruttamento e dall’alienazione.
 

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